Un recente studio condotto dall’Università di Toronto ha messo in luce un fenomeno interessante: il “digital switching”, o il rapido passaggio da un video all’altro, non solo non allevia la noia, ma sembra addirittura intensificarla. Pubblicata nel Journal of Experimental Psychology, la ricerca ha coinvolto 1.200 partecipanti provenienti da Stati Uniti e Canada ed è stata strutturata in sette esperimenti per analizzare gli effetti di questo comportamento comune.
Nei primi esperimenti, i ricercatori hanno testato l’idea che cambiare spesso video potesse ridurre la sensazione di noia. Inizialmente, i risultati sembravano confermare questa convinzione. Tuttavia gli esperimenti successivi hanno rivelato una verità sorprendente: i partecipanti che erano costretti a guardare un video di 10 minuti senza la possibilità di avanzare hanno riferito un’esperienza più gratificante rispetto a chi poteva scorrere rapidamente tra video più brevi.
Katy Tam, principale autrice dello studio, ha osservato che un’immersione più profonda nei contenuti rende l’esperienza visiva molto più appagante. “Proprio come al cinema, l’interesse e il divertimento derivano dall’immergersi completamente nei video. Quando gli utenti cambiano rapidamente contenuto, il valore del video si riduce, poiché non hanno il tempo di apprezzarne appieno il significato” ha spiegato.
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Questo fenomeno è particolarmente preoccupante per gli adolescenti, i quali, a causa della loro continua esposizione a social media progettati per favorire il rapido scorrimento di contenuti brevi, possono cadere in un ciclo di ricerca costante di nuovi stimoli. Questo comportamento può portare a una maggiore sensazione di noia, che a sua volta è collegata a problemi più gravi come ansia, depressione e aggressività.
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