Fonte: Wikipedia
I delfini del Rio delle Amazzoni, conosciuti anche come botos (Inia geoffrensis), hanno recentemente attirato l’attenzione degli scienziati per un comportamento insolito: alcuni maschi sono stati visti mentre spruzzano getti di urina in aria. Questo fenomeno è stato osservato per un totale di 218 ore di ricerca, durante le quali sono stati documentati 36 episodi di “minzione aerea”. Il comportamento prevede che il delfino si giri sulla schiena, esponga il pene e rilasci un flusso di urina che si solleva sopra la superficie dell’acqua.
Uno degli aspetti più curiosi è che spesso un altro maschio si avvicina e segue con il rostro il getto, quasi come se fosse attratto da esso. Gli scienziati ipotizzano che questo comportamento possa avere una funzione sociale o sessuale. Molti animali utilizzano l’urina per comunicare: i canidi la usano per marcare il territorio, mentre alcuni mammiferi e crostacei la impiegano per segnalare la disponibilità all’accoppiamento. Nel caso dei botos, potrebbe trattarsi di un modo per stabilire gerarchie o per riconoscersi tra individui.
La comunicazione chimica è fondamentale per molte specie, ma i delfini hanno perso il senso dell’olfatto nel corso dell’evoluzione. Tuttavia, potrebbero ancora essere in grado di percepire segnali chimici attraverso il gusto. Studi precedenti sui tursiopi (Tursiops truncatus) hanno dimostrato che questi cetacei possono identificare i loro simili attraverso il sapore dell’urina, suggerendo che i botos potrebbero usare un sistema simile. Tuttavia, senza esperimenti controllati, è difficile stabilire con certezza se la minzione aerea sia effettivamente un metodo di comunicazione o semplicemente un comportamento giocoso.
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Questa scoperta potrebbe avere anche implicazioni per la conservazione della specie. Se l’urina è un mezzo di comunicazione per i botos, l’inquinamento delle acque potrebbe comprometterne l’efficacia, influenzando negativamente la sopravvivenza e la riproduzione di questi delfini. Approfondire lo studio della comunicazione chimica nei cetacei di acqua dolce potrebbe quindi fornire preziose informazioni per la protezione di questa specie unica.
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