“Mi chiamo Luca e sono padre di Gigi, un ragazzino che gioca a calcio. Mi ha scritto il padre di uno dei suoi compagni di squadra. Vi mando la chat perché alla deficienza umana non c’è limite: mi sembrava proprio adatta per la vostra pagina. Mio figlio è sempre stato un tipo chiuso. Ha sempre avuto difficoltà a interagire con i compagni. È timido di carattere e anche buono. Poi finalmente dopo la pandemia c’è stata l’opportunità di mandarlo a calcetto e da lì le cose sono cambiate. Si è aperto molto di più e lo vedo più felice. La mattina va a scuola senza mettere il broncio o senza lo sguardo da ebete sconsolato, come lo definivo io. Ah, e poi la cosa migliore di tutte: usa molto meno il cellulare. L’altro giorno mi guardava mentre io e la mia pancia eravamo distesi sul divano e mi fa: “Papà, devi fare calcetto anche tu, c’hai ‘na panza!”. È stata la prima volta che mi dava un consiglio e sono stato fiero di lui”
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