Daisugi, la tecnica giapponese per produrre legna senza abbattere alberi [+FOTO]

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Daisugi, la tecnica giapponese per produrre legna senza abbattere alberi [+FOTO]

| 23/01/2025
Fonte: Pexels

La pratica consente di ricavare per decenni dallo stesso albero legname flessibile e resistente

  • Il daisugi è una tecnica giapponese del XIV secolo che stimola la crescita di germogli verticali dagli alberi tramite potature controllate
  • La pratica è usata soprattutto con i cedri e produce legname flessibile e resistente
  • La tecnica si è sviluppata in passato per rispondere alla scarsità di terreni coltivabili, permettendo la produzione di legname senza abbattere interi alberi
  • Simile alla ceduazione europea, il daisugi si applica specificamente ai cedri giapponesi, con un’estetica influenzata dall’arte del bonsai
  • Oggi, la tecnica di potatura giapponese è un esempio di gestione forestale sostenibile

 

Il taglio indiscriminato di boschi e foreste per la produzione di legname comporta ogni anno nel mondo la sottrazione di ettari di alberi all’ambiente, con tutti i conseguenti danni all’ecosistema che questo comporta. Un’antica tecnica giapponese, chiamata daisugi, consente di tagliare gli alberi per ricavarne legno preservando il tronco e garantendone l’esistenza per centinaia di anni.

Le origini

Il daisugi si sviluppò in Giappone nel XIV secolo, nella regione di Kitayama, vicino a Kyoto. Il termine significa letteralmente “cedro a piattaforma” e descrive un metodo di potatura che consente ai germogli di crescere verticalmente dal tronco principale degli alberi di cedro giapponese (sugi). Il risultato è una sorta di “foresta sopra un albero”, un esempio straordinario di sostenibilità e ingegno umano.

La tecnica fu utilizzata in particolar modo nelle regioni montuose nei pressi di Kyoto, dove scarseggiavano i terreni adatti alla coltivazione di alberi ma c’era molta richiesta di legno per la costruzione delle case. Grazie al daisugi, ogni albero poteva fungere da piattaforma vivente, producendo rami e fusti che, una volta cresciuti, venivano tagliati per l’uso. La tecnica consente di preservare l’albero madre, che continua a produrre legname per decenni.

La sostenibilità ambientale

La potatura è una componente cruciale del daisugi. I rami vengono tagliati con precisione ogni 2-4 anni per garantire la crescita di germogli diritti, senza nodi e di alta qualità. Dopo circa 20 anni, i germogli raggiungono dimensioni adatte alla raccolta. Il legno prodotto attraverso questo metodo è eccezionalmente flessibile e resistente, con una densità maggiore rispetto al legno standard, caratteristiche che lo rendono ideale per l’edilizia, l’artigianato e altri utilizzi.

Dal punto di vista tecnico, il daisugi è spesso paragonato alla tecnica della ceduazione europea, ma si distingue per la sua applicazione ai cedri giapponesi e per l’influenza estetica derivata dall’arte del bonsai. Questo metodo richiede una cura costante e un’attenzione artistica che riflettono l’armonia tra uomo e natura, un principio centrale della cultura giapponese.

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Il daisugi è celebrato come un esempio di gestione forestale sostenibile. Ha dimostrato come le pratiche tradizionali possano integrare principi di sostenibilità, fornendo un modello per affrontare le sfide ambientali contemporanee.

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