A cuore aperto

“Ciao ragazzi, mi chiamo Giovanni e ho 25 anni. Forse un po’ mi vergognerò se pubblicherete questa conversazione, perché è molto intima, ma sono certo di non essere il solo a vivere questa situazione e nessuno ne parla mai, quindi vorrei che questa conversazione servisse anche agli altri perché a me è servita tantissimo. Dopo un periodo molto difficile ho deciso di partire e staccare la spina senza dire niente a nessuno. Ho preso questa decisione mentre stavo per andare a lavorare e mi sono reso conto che dalla fretta e dall’ansia di arrivare in tempo non mi ero neanche guardato allo specchio e mi veniva costantemente da piangere. Ho deciso che dovevo fermarmi. Ho spiegato tutto al mio capo che mi ha concesso dei giorni di riposo. Così sono partito. Nel frattempo i miei genitori mi chiamavano ma io non rispondevo. In aereo ho capito che cosa mi stava succedendo e quando sono arrivato ho deciso di aprirmi e di dire tutto a mia madre e a mio padre. Non è stato facile ma è stata la decisione migliore che potessi prendere…”

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Giovanni, un ragazzo di 25 anni, racconta un’esperienza molto personale e delicata, descrivendo un periodo particolarmente difficile della sua vita. Inizia confessando che, nonostante un po’ di vergogna nel condividere questa conversazione così intima, sente il bisogno di farlo per aiutare chi potrebbe trovarsi in una situazione simile. Dopo essersi trovato in un momento di estrema pressione, Giovanni ha preso la decisione di “staccare la spina” senza avvisare nessuno. Ha raccontato di un giorno in particolare, mentre si preparava per andare al lavoro, in cui si è reso conto che, per la fretta e l’ansia di arrivare in tempo, non si era nemmeno guardato allo specchio. La sensazione costante di voler piangere lo ha spinto a capire che doveva fermarsi. Così, ha deciso di parlare con il suo capo, spiegandogli la situazione, e ha ottenuto alcuni giorni di riposo.

Giovanni ha deciso di partire per prendersi del tempo per sé, ma durante il viaggio ha evitato di rispondere alle chiamate dei suoi genitori, che erano preoccupati per lui. È stato durante il volo che ha avuto una sorta di illuminazione, rendendosi conto di cosa gli stesse realmente succedendo. Arrivato a destinazione, ha compreso che la cosa giusta da fare era aprirsi con i suoi genitori e spiegare loro tutto ciò che stava passando.

Non è stato facile, ma Giovanni è convinto che parlare apertamente con sua madre e suo padre sia stata la migliore decisione che potesse prendere. Questo gesto di sincerità lo ha aiutato enormemente, e spera che condividere la sua storia possa fare lo stesso per chi si sente sopraffatto e incapace di trovare un equilibrio nella propria vita.

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