Crisippo Di Soli, la memorabile storia del filosofo deceduto per le troppe risate

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Crisippo Di Soli, la memorabile storia del filosofo deceduto per le troppe risate

| 02/07/2024
Fonte: Wikimedia

Crisippo di Soli: un filosofo deceduto dal troppo ridere

  • Crisippo di Soli, filosofo ateniese e fondatore dello Stoicismo, morì per eccesso di risate dopo aver visto il suo asino ubriaco
  • Anche il suo maestro, Janotus, morì lo stesso giorno per lo stesso motivo
  • La dottoressa Claire Asher conferma che un eccesso di risate può provocare infarto e soffocamento
  • Altri casi storici, come quello di Arthur Cobcroft e Alex Mitchell, dimostrano la possibilità di morire ridendo
  • La risata, sebbene benefica, può diventare pericolosa in situazioni di estrema intensità

 

Crisippo di Soli è stato un eminente filosofo e matematico di origine ateniese, riconosciuto come uno dei padri fondatori dello Stoicismo. Questa corrente filosofica e spirituale, di impronta razionale e panteista, è stata fondata intorno al 300 a.C. da Zenone di Cizio. Secondo quanto riportato dallo scrittore Diogene Laerzio nella sua opera Vite dei filosofi Vol. 1, Crisippo di Soli avrebbe trovato la morte in modo alquanto singolare: per eccesso di risate.

La bizzarra morte di Crisippo di Soli

Diogene Laerzio narra che Crisippo, dopo aver fatto ubriacare il suo asino con del vino, trovò la scena così esilarante che scoppiò in una risata incontrollabile, che alla fine gli fu fatale. Nel testo si legge: “Alcuni dicono che sia deceduto per un impeto di una risata smodata. Per questo, vedendo il suo asino mangiare fichi, ha detto alla sua vecchia di dargli da bere del vino puro e poi ha riso così violentemente da portarlo a morire.”

Nonostante la tragicomicità dell’evento, Crisippo di Soli non fu l’unico a perire a causa delle risate. Secondo i testi dello scrittore russo Michail Michailovič Bachtin, anche il maestro di Crisippo, Janotus, morì lo stesso giorno e per lo stesso motivo, dopo aver assistito all’asino ubriaco. Bachtin descrive così la loro morte: “I loro occhi iniziarono a lacrimare a seguito di una violenta commozione cerebrale che spremeva le sostanze lacrimali facendole fluire attraverso i nervi ottici.”

La morte per eccesso di risate: una possibilità scientifica?

Dal punto di vista medico e scientifico, è realmente possibile morire per eccesso di risate? Secondo la dottoressa Claire Asher, un eccesso di risate può effettivamente provocare gravi ripercussioni fisiche, tra cui l’infarto e il soffocamento. Questo può accadere perché la risata, in casi estremi, può generare uno sforzo tale da compromettere il normale funzionamento del cuore e delle vie respiratorie.

Altri casi documentati di morte per risate eccessive confermano questa teoria. Ad esempio, l’australiano Arthur Cobcroft morì per insufficienza cardiaca nel 1920 dopo aver riso troppo leggendo un confronto tra i prezzi delle materie prime del 1915 e del 1920. Questo episodio è un ulteriore esempio di come un evento apparentemente innocuo come una risata possa avere conseguenze fatali.

La scienza dietro le risate

La risata è un fenomeno complesso che coinvolge molteplici sistemi del corpo umano. Quando ridiamo, il nostro cervello rilascia endorfine, sostanze chimiche che promuovono la sensazione di benessere. Tuttavia, in situazioni di risata estrema, il corpo può essere sottoposto a uno stress fisico significativo. Le risate incontrollate possono causare un aumento della pressione sanguigna, tachicardia, e nei casi più estremi, possono portare a condizioni come l’asfissia o l’infarto.

Un altro elemento da considerare è il ruolo del diaframma, il muscolo principale coinvolto nella respirazione. Durante una risata intensa, il diaframma si contrae ripetutamente, e se la risata è prolungata, può risultare in un blocco respiratorio temporaneo. Questo può portare a una riduzione dell’ossigeno nel sangue e, in casi estremi, può risultare fatale.

Esempi di morte per risate nella storia

La storia offre numerosi esempi di persone che sono morte ridendo. Oltre ai già citati Crisippo di Soli e Arthur Cobcroft, ci sono altri casi famosi. Ad esempio, nel 1975, Alex Mitchell, un muratore scozzese, morì ridendo mentre guardava un episodio della serie televisiva The Goodies. Mitchell ruppe in una risata ininterrotta che durò circa 25 minuti, culminando in un attacco cardiaco fatale.

Un altro caso è quello di Ole Bentzen, un audiologo danese, che nel 1989 morì ridendo mentre guardava il film Un pesce di nome Wanda. Bentzen fu colto da una risata tale che il suo cuore iniziò a battere a un ritmo elevatissimo, causando un arresto cardiaco.

Nel 1988, una donna thailandese di nome Damnoen Saen-um morì ridendo nel sonno. Secondo quanto riportato dal marito, la donna iniziò a ridere incontrollabilmente nel sonno e continuò per due minuti fino a quando smise improvvisamente di respirare. I medici successivamente conclusero che la risata aveva provocato un arresto cardiaco.

Nel 2013, un uomo britannico di 50 anni, Peter Harvey, morì ridendo durante una cena con amici. Secondo i presenti, Harvey iniziò a ridere a una battuta, ma la risata si trasformò in un attacco di risate ininterrotto che durò diversi minuti. I tentativi di rianimarlo furono inutili e fu dichiarato morto all’arrivo dei paramedici.

Meccanismi fisiologici delle risate

La risata coinvolge molteplici meccanismi fisiologici. Il processo inizia nel cervello, dove le aree preposte alla percezione e all’elaborazione delle emozioni stimolano il rilascio di endorfine e altre sostanze chimiche. Questi neurotrasmettitori creano una sensazione di euforia e benessere, promuovendo la risata. Tuttavia, la risata intensa può sovraccaricare il sistema nervoso autonomo, responsabile della regolazione delle funzioni corporee involontarie.

Inoltre, durante una risata intensa, il diaframma, che è il muscolo principale coinvolto nella respirazione, si contrae ripetutamente. Questa contrazione prolungata può limitare la capacità del corpo di espellere anidride carbonica e assumere ossigeno, portando a una condizione nota come ipossia. L’ipossia può causare vertigini, perdita di coscienza e, in casi estremi, arresto cardiaco.

I benefici della risata

Nonostante i potenziali rischi, la risata è generalmente considerata un’attività benefica. La risata stimola la produzione di endorfine, che agiscono come analgesici naturali e migliorano l’umore. Inoltre, ridere può ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, migliorando così la risposta immunitaria.

La risata può anche avere effetti positivi sulla salute cardiovascolare. Ridere aumenta il flusso sanguigno e migliora la funzione endoteliale, riducendo il rischio di malattie cardiache. Inoltre, la risata può aumentare la soglia del dolore e migliorare la tolleranza al dolore attraverso la produzione di endorfine.

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