Una molecola derivante dai polpi è stata impiegata per fare una protezione solare molto più efficace rispetto agli attuali prodotti in commercio. Le ricercatrici Leila Deravi e Camille Martin, della Northwestern University, negli Stati Uniti, dopo anni di studi hanno riprodotto la molecola in laboratorio e fondato Seaspire, una start-up per commercializzare il prodotto.
Deravi e Martin hanno creato lo xantocromo, una molecola ad alto indice di rifrazione ispirata alla xantomatotina, un’importante molecola di pigmento presente nella pelle dei cefalopodi, come calamari, polpi e seppie. La molecola non solo protegge la pelle dal fotoinvecchiamento, ma le sue proprietà antiossidanti lavorano per rinnovare e riparare la pelle, aumentando la produzione di collagene e cheratina, migliorandone l’idratazione e la funzione di barriera cutanea.
«Non abbiamo creato una nuova molecola», afferma Martin. «Siamo stati in grado di isolare e caratterizzare le proprietà delle biomolecole presenti nei cefalopodi, progettare una versione bioidentica del materiale presente in natura e posizionare lo xantocromo come un nuovo ingrediente attivo che offre un’ampia gamma di benefici per la cura della pelle».
Il prodotto è sintetizzato in una polvere marrone che può essere utilizzata nelle creme solari o nei prodotti per la cura della pelle. Se miscelato con ossido di zinco, la protezione dai raggi ultravioletti aumenta del 28% rispetto a una crema solare standard. Anche la luce visibile viene bloccata del 45% in più. Non solo è un potente filtro solare, ma è anche atossico, a differenza delle creme standard, che hanno dimostrato di danneggiare i coralli se dissolte in mare dai turisti che fanno il bagno in mare.
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Seaspire sta cercando finanziamenti per iniziare a commercializzare i prodotti che contengono la molecola sintetica. «L’obiettivo» afferma Martin «è quello di rendere lo xantocromo disponibile ai produttori e ai distributori di prodotti per la cura della pelle e della persona».
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