I ricercatori hanno notato la loro sorprendente varietà di durata di vita
- Una ricerca dell’Università di Bologna si è concentrata sui molluschi bivalvi, come vongole e cozze, notando la loro sorprendente varietà di durata di vita, da 1 anno fino a oltre 500 anni
- Il genoma di 33 specie di bivalvi è stato analizzato, identificando una rete di geni che si evolvono in modo diverso nei bivalvi a vita lunga rispetto a quelli a vita breve
- I geni associati alla longevità in altri animali sono stati individuati, suggerendo un ruolo chiave nella regolazione del processo di invecchiamento nei bivalvi
- Studi precedenti sull’invecchiamento si concentravano sull’accumulo di danni cellulari, mentre questa ricerca suggerisce meccanismi genetici specifici nei bivalvi a vita lunga
- Il bivalve Arctica islandica detiene il record come la specie animale non coloniale più longeva, con una durata massima di 507 anni
- Gli autori sperano che ulteriori ricerche possano rivelare segnali evolutivi nei geni, offrendo nuove informazioni sul processo di invecchiamento e sulla possibilità di estendere la durata della vita
L’elisir della giovinezza potrebbe trovarsi nelle profondità marine, secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Bologna. Gli scienziati si sono concentrati sui molluschi bivalvi, tra cui vongole, cozze, ostriche e capesante, che presentano una sorprendente varietà di durata di vita, da 1 anno fino a oltre 500 anni. Il team di ricerca ha analizzato il genoma di 33 specie di bivalvi, identificando una rete di geni che si evolvono in modo diverso nei bivalvi a vita lunga rispetto a quelli a vita breve. Molti di questi geni sono associati alla longevità in altri animali, suggerendo che potrebbero giocare un ruolo chiave nella regolazione del processo di invecchiamento.
Studi precedenti sull’invecchiamento si erano concentrati principalmente sugli esseri umani e su alcuni animali modello, evidenziando l’accumulo di danni cellulari nel tempo come causa principale dell’invecchiamento. Tuttavia questa nuova ricerca suggerisce che i bivalvi a vita lunga potrebbero avere meccanismi genetici specifici che contribuiscono alla loro eccezionale longevità. I geni correlati alla risposta al danno del DNA, alla regolazione della morte cellulare, alle risposte cellulari agli stimoli abiotici e alla tolleranza all’ipossia hanno mostrato modelli di evoluzione convergenti tra le specie a vita lunga. Questi risultati aprono la strada a ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi genetici coinvolti nella longevità.
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Il record del bivalve Arctica islandica
Il bivalve Arctica islandica detiene il record come la specie animale non coloniale più longeva, con una durata di vita massima di 507 anni. Altri bivalvi studiati hanno una durata di vita massima compresa tra 150 e 190 anni. Gli autori dello studio sono entusiasti di approfondire ulteriormente questi risultati attraverso ricerche comparative che potrebbero rivelare segnali evolutivi nei geni con un potenziale ruolo nella longevità, con l’obiettivo di scoprire nuove informazioni sul processo di invecchiamento e sulla possibilità di estendere la durata della vita.
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- https://www.supereva.it/cozze-e-vongole-nascondono-lelisir-di-giovinezza-la-scoperta-84741
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