Cosa sta cercando di dirti il tuo gatto? Questa app te lo svela

Traduce i miagolii dei gatti in un linguaggio umano

 

MeowTalk è un’applicazione che promette di tradurre i miagolii dei gatti in un linguaggio comprensibile agli umani, aiutando i proprietari a comprendere meglio le esigenze dei loro animali. Creata da Javier Sanchez, l’app utilizza tecnologie di apprendimento automatico per analizzare e interpretare le vocalizzazioni feline, associandole a stati emotivi come paura, dolore, accoppiamento, riposo e richiami al pet mate.

Inoltre consente un’ulteriore personalizzazione: gli utenti possono insegnare all’app a riconoscere miagolii specifici, come richieste di cibo o coccole. Secondo Sanchez l’obiettivo principale è migliorare il legame tra gatti e proprietari, sfruttando i progressi tecnologici per creare una sorta di “dizionario felino”. L’app si basa su database preesistenti di vocalizzazioni raccolte in condizioni specifiche e utilizza algoritmi avanzati per distinguere e classificare i suoni.

Ci sono anche alcune critiche

Tuttavia non mancano le perplessità. Sonia Campa, esperta in comportamento dei gatti, sottolinea che la comunicazione felina non può essere limitata ai miagolii. Contesto, linguaggio del corpo e ritualità giocano un ruolo fondamentale. Campa considera l’app interessante come strumento ludico, ma invita i proprietari a non delegare a una macchina il compito di interpretare il proprio animale, preferendo un approccio diretto basato sull’osservazione e sull’interazione quotidiana.

Leggi anche: Perché il gatto miagola di notte?

Anche Antonio Sgorbissa, esperto di robotica, avverte che l’app potrebbe non essere del tutto affidabile. La precisione del riconoscimento varia a seconda delle emozioni: ad esempio, il riposo è facilmente identificabile, mentre stati complessi come la paura sono riconosciuti con percentuali di successo più basse. MeowTalk rappresenta una curiosità tecnologica che può arricchire il rapporto tra uomo e animale. Gli esperti consigliano però di utilizzarla con consapevolezza, affiancandola a un approccio empatico e personale nella relazione con il proprio gatto. La tecnologia può aiutare, ma il contatto umano rimane insostituibile per capire a fondo le esigenze e le emozioni di un animale così complesso.

Share