Il nome “Lego” ha un’origine sorprendentemente semplice e dolce, legata alle radici danesi dell’azienda. “Lego” deriva infatti dall’unione delle parole danesi “leg godt”, che significa “gioca bene”. Questa espressione riassume perfettamente l’essenza del marchio, invitando bambini e adulti a divertirsi in modo costruttivo e creativo. Ole Kirk Kristiansen, fondatore di Lego, scelse questo nome nel 1932, quando la sua azienda produceva giocattoli in legno nella piccola città di Billund, in Danimarca.
Il marchio ha subito una grande trasformazione nel corso degli anni. Nel 1949 Lego introdusse i primi mattoncini in plastica, dando inizio a una vera rivoluzione nel mondo dei giocattoli. Questi nuovi mattoncini potevano essere assemblati e smontati all’infinito, stimolando la creatività e permettendo ai bambini di costruire oggetti sempre diversi. Col tempo, Lego ha ampliato il proprio catalogo, includendo set sempre più complessi e tematici, rendendo l’esperienza di gioco più stimolante e inclusiva per tutte le età.
Il successo dell’azienda non si è fermato ai mattoncini, ma ha continuato a crescere grazie alla capacità di adattarsi al mercato e di innovare. Set sempre più elaborati, come la Torre Eiffel composta da 10.001 pezzi, sono diventati oggetti ambiti non solo dai bambini, ma anche dagli adulti, trasformando Lego in un vero e proprio fenomeno culturale. Uno degli aspetti più sorprendenti legati a Lego è la crescita del suo valore nel tempo.
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Studi recenti hanno dimostrato che molti set, una volta fuori produzione, aumentano di prezzo a tal punto da essere considerati investimenti migliori rispetto a beni tradizionali come azioni o oro. Questo fenomeno ha attirato l’interesse di collezionisti e investitori, tanto che alcuni, come Shane O’Farrell, hanno guadagnato cifre considerevoli rivendendo set rari. Questa crescente domanda ha portato anche all’aumento di crimini legati ai set Lego, con casi di furti di grande valore registrati in diverse parti del mondo.
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