La Corrente del Golfo è sull’orlo del collasso: i possibili scenari

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La Corrente del Golfo è sull’orlo del collasso: i possibili scenari

| 03/01/2025
Fonte: Wikipedia

Potrebbe arrivare a un punto di non ritorno entro il 2100

  • Il rallentamento della Corrente del Golfo, una parte vitale della Circolazione Meridionale Atlantica (AMOC), è accelerato dal riscaldamento globale e dallo scioglimento dei ghiacci, che diluiscono l’acqua nel Nord Atlantico
  • Se la Corrente del Golfo collassasse, l’Europa settentrionale subirebbe un raffreddamento severo con temperature in calo di 3°C ogni decennio, minacciando ecosistemi e infrastrutture
  • Le precipitazioni nell’Europa centrale e settentrionale diminuirebbero drasticamente, mentre l’Artico si espanderebbe verso sud, creando una crisi climatica in quelle regioni
  • Il livello del mare aumenterebbe di 70 cm, sommergendo molte città costiere e alterando il clima globale, con effetti anche sul clima tropicale e nella foresta amazzonica
  • Il rischio di collasso è sempre più concreto: gli scienziati avvertono che un’azione urgente per ridurre le emissioni di CO2 è fondamentale per evitare conseguenze catastrofiche

 

La Corrente del Golfo, una delle componenti vitali della Circolazione Meridionale Atlantica (AMOC), è in grave pericolo di collasso. Questo sistema di correnti oceaniche svolge un ruolo fondamentale nel regolare il clima globale, in particolare quello delle regioni settentrionali dell’Europa e dell’Artico. La Corrente del Golfo trasporta acqua calda dall’equatore verso il nord Atlantico, riscaldando le zone circostanti. Una volta raffreddata e salata, l’acqua affonda e inizia il suo viaggio verso sud, completando un ciclo termico che aiuta a mantenere un clima temperato nell’Europa settentrionale.

Tuttavia il riscaldamento globale sta mettendo a rischio questa delicatezza. Lo scioglimento accelerato dei ghiacci artici e groenlandesi sta rilasciando enormi quantità di acqua dolce nell’oceano, diluendo la salinità delle acque. Questo sta riducendo la densità dell’acqua, impedendo l’affondamento necessario per innescare il ciclo della corrente e ha già rallentato la Corrente del Golfo del 15% rispetto al 1950. Se questa tendenza continua, il sistema potrebbe arrivare a un punto di non ritorno entro il 2100.

Quali sarebbero le conseguenze

Le conseguenze di un simile collasso sarebbero devastanti. Se l’AMOC dovesse interrompersi completamente, le regioni dell’Europa settentrionale, come la Scandinavia e il Regno Unito, sperimenterebbero un raffreddamento estremo, con abbassamenti delle temperature anche superiori ai 20°C in alcune aree. Le precipitazioni diminuirebbero drasticamente, mettendo a rischio l’agricoltura e causando gravi disagi per gli ecosistemi locali. In più l’Artico vedrebbe un’espansione della banchisa, con impatti devastanti sugli ecosistemi marini e terrestri. Inoltre, il livello dell’Oceano Atlantico potrebbe aumentare di 70 cm, sommerso numerosi centri abitati lungo le coste.

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Le conseguenze non si fermerebbero all’Europa. La foresta amazzonica subirebbe un cambiamento radicale, passando da una fitta vegetazione tropicale a una prateria, un impatto che si rifletterebbe anche sul clima dell’emisfero australe. Inoltre il riscaldamento globale esacerberebbe gli effetti, con temperature elevate che andrebbero a influire sulle regioni già vulnerabili. Diversi studi avvertono che siamo ancora lontani da una previsione esatta di quando accadrà, ma l’urgenza di azioni concrete per ridurre le emissioni di gas serra è ormai chiara. Il rischio di un collasso irreversibile delle correnti oceaniche, con le sue drammatiche conseguenze, è uno scenario che richiede un cambiamento immediato e significativo nelle politiche climatiche globali.

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