La lenta, lentissima, prestazione di un’atleta nei 100 metri femminili ai Giochi mondiali universitari che si sono svolti a Chengdu, in Cina, ha generato uno scandalo che ha rapidamente guadagnato risonanza sui social media e successivamente ha scosso la Somalia, paese d’origine dell’atleta in questione. Tuttavia, la verità dietro il caso è stata presto rivelata. La protagonista di questa vicenda è Nasra Ali Abukar, di 20 anni. La sua performance estremamente scadente ha sollevato dubbi fin dal momento in cui è stata vista ai blocchi di partenza della gara. La sua presenza come rappresentante di uno dei paesi più popolosi al mondo ai Giochi mondiali universitari, in uno scenario così importante, è sembrata incongruente, soprattutto a causa del suo stato di forma non proprio atletico.
La situazione è divenuta ancor più sospetta quando Abukar ha iniziato la corsa. È diventato immediatamente chiaro che non solo fisicamente non possedeva le caratteristiche di un’atleta, ma anche che non aveva la minima competenza tecnica per la corsa. Durante la gara, è stata superata da tutte le altre concorrenti e alla fine è arrivata con un notevole ritardo di circa 10 secondi rispetto alla vincitrice, che ha completato la corsa in 11.40 secondi. Il suo tempo finale di 21.81 secondi è stato il peggiore nella storia della competizione, dimostrando una mancanza di preparazione evidente. L’atteggiamento e i gesti di Abukar dopo aver attraversato il traguardo hanno ulteriormente enfatizzato la sua inadeguatezza per l’evento di alto livello. Il video della gara è diventato virale con rapidità, raggiungendo quasi 40 milioni di visualizzazioni e sollevando domande sulla selezione dell’atleta da parte del Ministero della Gioventù e dello Sport della Somalia.
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La World Athletics, la federazione internazionale di atletica leggera, assegna punti in base alle prestazioni, con punteggi massimi per chi completa i 100 metri in tempi inferiori a 10.12 secondi. L’attuale “record” della Abukar le ha garantito soltanto un punto. Lo scandalo si è propagato rapidamente in Somalia, portando molti a richiedere le dimissioni dei responsabili della selezione dell’atleta. Si è chiesto conto al Ministro della Gioventù e dello Sport, insieme al governo, delle conseguenze internazionali dell’incidente. C’è stata l’accusa di nepotismo, dato che sembra che Nasra Ali Abukar sia la nipote della presidente della federazione di atletica somala. La federazione stessa ha annunciato che condurrà un’indagine sulla selezione dell’atleta per i Giochi mondiali universitari. Inoltre il ministro Mohamed Barre ha presentato le scuse al popolo somalo e si è impegnato a individuare i responsabili dell’accaduto, riconoscendo l’imbarazzo provocato dalla situazione.
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