La copia di mio figlio

“Ho visto in un asilo nido un bambino che è la copia identica di mio figlio. Ho quindi contattato immediatamente la madre. Sono Giusy, mamma di Luca, un bellissimo bimbo di tre anni, che non conosce e mai conoscerà (spero) il padre. Lo stronzo infatti mi ha mollato nel momento stesso in cui sono rimasta incinta. Da allora mai più visto e sentito (per fortuna). Ho però trovato ben presto altre ragazze madri con la mia stessa storia. Ho cominciato quindi ad indagare è ho realizzato la cruda verità di questo essere. Circuire ragazze, ingravidarle, e quindi sparire per sempre. Un vero esecutore seriale. Un malato direi. Oggi vi invio la conversazione in cui ho dovuto aprire gli occhi all’ ultima (fino ad ora…) povera ragazza vittima di quel mostro. Marina, la cui prima reazione alle mie rivelazioni e stata molto simile a tutte le altre trovate prima. Anche al mio di sbigottimento quando ho realizzato per la prima volta. Lei però non vuole che i nostri figli si conoscano. Ma sono comunque fratelli…”

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La nostra fan, Giusy, racconta una storia scioccante e dolorosa legata al padre di suo figlio. Giusy è la mamma di Luca, un bellissimo bambino di tre anni che, per sua scelta, non conosce e spera non conoscerà mai suo padre. Questo uomo, infatti, l’ha abbandonata non appena ha saputo della gravidanza, e da allora non si è più fatto vedere né sentire.

Durante una visita a un asilo nido, Giusy nota un bambino che sembra una copia identica di Luca. Sospettando qualcosa di insolito, contatta immediatamente la madre del bambino. Attraverso le sue indagini, Giusy scopre una verità sconcertante: il padre di Luca è un “esecutore seriale” che circuiva ragazze, le metteva incinte e poi spariva dalla loro vita per sempre. Un comportamento che definisce malato e inumano.

Giusy non è la sola a essere stata vittima di questo uomo; ha incontrato altre ragazze madri con storie simili. Una di queste è Marina, l’ultima vittima fino a quel momento. Giusy decide di contattarla per rivelarle la verità su quell’uomo. La reazione di Marina alle rivelazioni di Giusy è molto simile a quella delle altre donne che ha incontrato: incredulità e sbigottimento.

Nonostante il dolore e la rabbia, Giusy sente la responsabilità di informare Marina e altre donne nella stessa situazione. Tuttavia, Marina esprime il desiderio che i loro figli non si conoscano, nonostante il fatto che siano comunque fratelli.

Giusy condivide la conversazione con Marina, sperando di far aprire gli occhi a chiunque si trovi nella stessa situazione e di creare consapevolezza su questo “mostro”. La storia di Giusy è un potente promemoria della necessità di solidarietà e supporto tra donne che affrontano situazioni simili, e della difficoltà di proteggere i propri figli dalle scelte irresponsabili e crudeli degli adulti.

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