Una conversazione piccante

“Buona giornata a voi, il mio nome è Silvia, ho 24 anni, sono una ragazza come tante altre e mi considero libera di poter parlare di ciò che voglio con le persone che considero intelligenti. È stato il caso di Vincenzo, che mio malgrado e contro ogni aspettativa si è rivelato tutt’altro che intelligente, anzi a che piuttosto maschilista. Ci sono rimasta davvero malissimo, non potete nemmeno capire quanto, e penso che questa storia si possa riassumere nella orribile e vecchia frase del tipo che “io l’ho provocato”. In ogni caso lui è mio coetaneo, l’ho conosciuto all’università tramite conoscenti comuni e abbiamo fatto subito amicizia. Siamo stati amici per 4 anni praticamente e mai nessuno dei due ci aveva mai provato con l’altro. Eravamo così amici che parlavamo di qualsiasi cosa, anche dei miei ex e delle sue e davvero di tutto. È sempre stato un po’ il mio confidente e il fatto di non avere barriere e parlare di ogni cosa è sempre stata una cosa positiva per me. Purtroppo sembra che qualcosa di cui non si potesse parlare c’era e infatti quando ho preso il discorso per raccontargli una cosa curiosa e, per me, divertente che ho scoperto lui è cambiato mostrandomi il suo vero volto.”

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Silvia, una giovane donna di 24 anni, si descrive come una persona aperta al dialogo e incline a condividere liberamente i propri pensieri con chi ritiene essere dotato di intelligenza. La sua narrazione prende le mosse dall’interazione con Vincenzo, un coetaneo conosciuto all’università attraverso amicizie in comune. Tra loro si sviluppò subito un forte legame di amicizia, consolidatosi nel corso di quattro anni, durante i quali mai emerse alcuna tensione di natura romantica o sessuale. La loro amicizia si caratterizzava per la totale assenza di barriere comunicative, permettendo loro di parlare liberamente di una vasta gamma di argomenti, inclusi gli ex partner e le esperienze personali.

Questa apertura reciproca era per Silvia fonte di grande valore, poiché le consentiva di esprimersi senza filtri, considerando Vincenzo una sorta di confidente. Tuttavia, questa armonia comunicativa venne bruscamente interrotta da un episodio specifico. Durante una conversazione in cui Silvia intese condividere un aneddoto curioso e a suo avviso divertente, Vincenzo reagì in modo inaspettato, rivelando un lato della sua personalità che lei non aveva mai colto prima: un atteggiamento maschilista che la lasciò profondamente amareggiata e delusa.

L’episodio portò Silvia a riflettere sulle dinamiche di genere e sulle aspettative sociali che ancora gravano sul comportamento femminile, in particolare sulla dolorosa e arcaica accusa di essere stata lei stessa a provocare l’atteggiamento maschilista di Vincenzo. La vicenda sottolinea la complessità delle relazioni interpersonali e la possibilità di scoprire aspetti sorprendenti, talvolta negativi, delle persone con le quali si crede di avere un rapporto di totale comprensione e condivisione.

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