Conosci il tuo stile di attaccamento? Guida ironica per evitare disastri amorosi

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Conosci il tuo stile di attaccamento? Guida ironica per evitare disastri amorosi

| 14/11/2024
Fonte: Pexels

Stili di attaccamento: il manuale per scoprire il tuo livello di “appiccicosità” nelle relazioni (senza prendersi troppo sul serio)

  • Capire il proprio stile è il primo passo per evitare scivoloni e crisi da “drama emotivo”
  • Gli ansiosi devono allenarsi a respirare prima di premere “Invia” e invadere il partner di domande
  • Gli evitanti devono ricordare che non tutti i legami sono una gabbia
  • I sicuri potrebbero imparare ad accendere ogni tanto un pizzico di drammaticità: mantiene vivo l’interesse!
  • La consapevolezza di sé nelle relazioni evita problemi e rende l’amore meno simile a una partita di scacchi

 

Hai mai avuto l’impressione che “attaccamento” fosse solo una parola da usare per la colla? Be’, in psicologia questo termine racconta di come ci relazioniamo a partner e amici (e pure agli estranei che ci ignorano). E sì, c’è di mezzo anche la nostra tendenza a trasformare l’amore in una sorta di “storia epica” – con i suoi piccoli drammi, distacchi improvvisi e colpi di scena. Ora scopriremo insieme, stile per stile, quanto vali come colla… o come spiffero. Pronti?

1. Attaccamento ansioso: l’arte dell’appiccicosità (versione extra-strong)

Se rientri in questa categoria, la tua specialità è il “ci uniamo e non ci separiamo mai più,” come quando scopri Netflix e dici addio alla vita sociale. Non fai in tempo a ricevere un messaggio che, se il partner non risponde subito, cominci a fantasticare su incidenti inspiegabili, telefonini caduti in pozzi profondi o amnesie improvvise. Tu non ti relazioni: tu, come dire, ti attacchi. In ogni partner vedi il “prescelto,” e appena uno sguardo si fa sospetto, alzi l’antenna come un radar di stato.

Consiglio umoristico per te: Porta sempre con te una piccola lavagnetta e scrivici sopra “Sono sicuro di me stesso” ogni volta che vuoi telefonare al partner per la terza volta in mezz’ora. Poi cancellalo e riscrivilo. Serve a calmare i nervi e a far uscire un sorriso.

2. Attaccamento evitante: l’illusionista della sparizione

Ora, lo stile evitante è la scelta perfetta per chi sa che le relazioni sono roba da abbracci e dichiarazioni pubbliche, ma sogna di guardarle… da lontano. Appena qualcuno osa dirti “Dobbiamo parlare,” scappi più veloce di un Uber. Evitanti non si nasce, si diventa: sono i veri ninja delle relazioni, abili nell’apparire e scomparire come un messaggio vocale a cui hai risposto troppo tardi.

Consiglio ironico per te: Se le fughe sono la tua specialità, dotati di un kit d’emergenza “scusa ma devo andare” con una lista di ragioni vaghe, tipo: “Devo lavare il gatto” o “Ho sentito il richiamo della montagna.” Se poi ti senti pronto a tornare, aggiungi un classico “Pensavo a te” quando la situazione si calma. Perché anche il ritorno, in stile evitante, è un’arte.

3. Attaccamento sicuro: l’unicorno emotivo

Sei il raro esemplare di persona che non scappa dalle relazioni e non si attacca tipo muschio: l’unicorno delle relazioni. Gli “attaccati sicuri” riescono ad avere conversazioni senza trasformarle in drammi, sono tranquilli, sorridono anche quando leggono “Dobbiamo parlare,” e rispondono pure alla mamma del partner senza crisi d’identità. Il dramma non è per loro, il panico non li sfiora, e la parola ansia è una leggenda lontana.

Consiglio comico per te: Fingi qualche mini-crisi qua e là per far sentire i tuoi amici ansiosi meno soli. Ad esempio, puoi inscenare uno “sbaglio” e dire di aver mandato un messaggio al partner senza metterci un cuore (anche se per te è irrilevante). Loro ti capiranno, e sarai “più umano” ai loro occhi.

Riconoscere il tuo stile d’attaccamento con l’ironia

Se leggendo ti sei riconosciuto in un tipo di attaccamento o due (o magari in tre, a seconda dell’umore), ecco un piccolo aiuto per capire meglio chi sei:

  • Se ti ritrovi a programmare il futuro della tua relazione ogni settimana e fare sogni da Oscar quando manca una risposta al tuo messaggio: attaccamento ansioso.
  • Se “Dobbiamo parlare” ti spinge a sognare una vita in camper in Patagonia: decisamente evitante.
  • Se fai terapia ai tuoi amici solo perché ti trovano un bastione di calma e serenità: la sicurezza è la tua compagna, anche nelle relazioni.
  • Se controlli il cellulare ogni 30 secondi per verificare “se ha risposto”: ansioso, senza dubbio!
  • Se pianifichi fughe in montagna ogni volta che il partner chiede “cosa siamo”: il tuo spirito evitante è già in modalità “sopravvivenza”.
  • Se risolvi i conflitti amorosi con serenità e un sorriso zen: hai raggiunto il livello “sicuro”, e va tutto a tuo vantaggio.
  • Se hai le notifiche di WhatsApp in modalità “sonno profondo”: anche tu sei forse un po’ evitante, ma con un tocco di zen.
  • Se scrivi “Ti amo” senza un minuto di panico: congratulazioni, la tua salute emotiva è invidiabile.

Ecco il trucco: capire il tuo stile d’attaccamento non è un’etichetta da portare, ma un modo per riflettere sulle dinamiche che potresti avere con il partner. Siamo tutti un po’ appiccicosi o sfuggenti a volte, e va benissimo così! Se ci riconosciamo un po’ nei tipi di attaccamento, possiamo imparare a ridere dei nostri piccoli drammi e migliorare nei rapporti. Con una bottiglia di vino e, all’occorrenza, una playlist drammatica – è sempre una buona terapia.

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