Può essere considerata una violazione dell’assistenza morale
- I coniugi hanno il dovere di garantire assistenza morale, materiale, fedeltà, coabitazione e collaborazione per il bene della famiglia
- La trascuratezza nei rapporti intimi, ad esempio l’uso eccessivo del telefono a letto, può essere considerata una violazione dell’assistenza morale
- La violazione reiterata di questi obblighi può giustificare l’attribuzione dell’addebito in caso di separazione legale
- Dimostrare tali comportamenti può essere difficile, sollevando domande su come raccogliere prove valide
- Il tema genera discussioni sui limiti legali e culturali del matrimonio e sui diritti in unioni non coniugali con figli
L’obbligo di assistenza morale e materiale tra coniugi è un tema cardine nelle questioni legali relative al matrimonio. Secondo l’avvocato Angela Auriemma, specializzata in diritto di famiglia, il comportamento di un partner che trascura il coniuge, soprattutto in modo reiterato, può costituire una violazione grave degli obblighi matrimoniali. In particolare, una situazione comune è quella in cui uno dei coniugi trascorre eccessivo tempo al telefono, anche durante momenti di intimità, evitando il contatto affettivo e fisico. Questo tipo di comportamento, sottolinea l’avvocato, può essere considerato alla stregua di una “trascuratezza morale” e giustificare la richiesta di addebito in caso di separazione.
L’addebito è l’attribuzione della responsabilità per la fine del matrimonio a uno dei coniugi. Secondo la legge italiana, per essere riconosciuto è necessario dimostrare una violazione degli obblighi stabiliti dall’articolo 143 del Codice Civile, che include doveri di fedeltà, assistenza morale e materiale, coabitazione e collaborazione nell’interesse della famiglia. Un comportamento reiterato che compromette il rapporto, anche senza che vi sia un tradimento fisico, può rientrare in questa definizione. Auriemma spiega che “anche l’assenza di intimità, se legata a un atteggiamento di disinteresse, può configurare una violazione grave”. Questo principio si applica, per esempio, nei casi in cui un coniuge rifiuta sistematicamente il dialogo, la condivisione emotiva o il sostegno al partner.
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Come si può dimostrare?
Uno degli aspetti più complessi è fornire prove adeguate per dimostrare la violazione. Nei commenti al reel pubblicato dall’avvocato su Instagram, molti utenti si sono chiesti come sia possibile dimostrare che un comportamento rappresenti una trascuratezza o una violazione. Alcuni ipotizzano l’uso di testimonianze o registrazioni, ma l’ammissibilità di queste prove dipende dai limiti imposti dalla legge sulla privacy e sulle intercettazioni. Il dibattito generato da queste questioni solleva interrogativi più ampi sulla natura del matrimonio e sulle aspettative culturali. Come afferma Auriemma, “il rispetto degli obblighi coniugali non è solo un dovere legale, ma anche un segno di cura e attenzione verso l’altro”.
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