Un recente studio globale condotto da Remitly ha analizzato abitudini e percezioni lavorative in 22 nazioni, individuando la Finlandia come il miglior Paese per l’equilibrio tra vita personale e lavoro. Lo studio, basato su dati di oltre 4.200 partecipanti, ha esaminato parametri come le ore di lavoro, il tempo dedicato agli spostamenti, le ore di sonno e le pause giornaliere, oltre alla soddisfazione complessiva dei lavoratori.
La Finlandia ha ottenuto il punteggio più alto, 73 su 100, grazie a politiche lavorative che promuovono flessibilità e benessere. I lavoratori finlandesi dedicano una media di 6 ore e 47 minuti al lavoro, usufruiscono di una pausa di 52 minuti e riescono a dormire 7 ore e 25 minuti per notte, nonostante 41 minuti giornalieri di tragitto casa-lavoro. Questi elementi, supportati da una cultura che valorizza la salute mentale e fisica, favoriscono un’elevata qualità della vita.
La Danimarca si classifica seconda con un punteggio di 70 su 100. I danesi lavorano in media 7 ore e 25 minuti al giorno e impiegano circa 42 minuti per gli spostamenti. Con un alto livello di soddisfazione professionale (7,6 su 10), i lavoratori danesi beneficiano di servizi sociali di eccellenza, istruzione di qualità e una sanità accessibile. La Svizzera, terza con 65 punti, presenta giornate lavorative più lunghe, superando le otto ore, ma garantisce pause di 56 minuti e un riposo notturno di circa 7 ore. La legge Arbeitsgesetz assicura almeno 11 ore di pausa tra un turno e l’altro, favorendo un equilibrio salutare.
In fondo alla classifica, Brasile e Stati Uniti registrano le giornate lavorative più lunghe, con lavoratori spesso insoddisfatti e soggetti a stress cronico. E l’Italia? Si posiziona solo al 14° posto. Con una media di 7 ore e 53 minuti di lavoro giornaliero, 48 minuti di tragitti e un sonno ridotto a 6 ore e 37 minuti, il nostro Paese non eccelle nell’equilibrio vita-lavoro. Inoltre le pause lavorative sono minime: per turni di sei ore, i lavoratori italiani hanno diritto solo a 10 minuti.
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