Compagnia aerea escogita un modo per evitare di finire vicino ai bambini urlanti

L’idea ha diviso il web

 

Stufi di farvi rovinare il viaggio in aereo da bambini urlanti che vi distruggono il sonnellino o la pace prima di iniziare una vacanza? Ebbene, una compagnia aerea ha ciò che fa per voi. Japan Airlines ha infatti introdotto una funzione nel suo sistema di prenotazione dei posti che mostra dove sono seduti i bambini piccoli. Un’icona “bambino” appare quando un passeggero viaggia con bambini di età inferiore ai due anni. L’iniziativa è stata accolta in maniere differenti da parte degli utenti. Uno di loro ha sostenuto che gli ha permesso di sapere dove i bambini “hanno intenzione di urlare… durante un viaggio di 13 ore”. Tuttavia altre persone lo hanno esortato a essere tollerante o c’è ancora chi ha asserito che il problema potrebbe essere facilmente risolto con delle cuffie a cancellazione di rumore.

Sul sito web della Japan Airlines si legge che l’icona “segnala agli altri passeggeri che un bambino potrebbe essere seduto lì”. La compagnia aerea ha però avvertito che lo strumento non è infallibile, in quanto l’icona potrebbe non apparire se un biglietto è stato prenotato da terzi o se c’è stato un cambio di aereo all’ultimo minuto. Il venture capitalist Rahat Ahmed ha comunque scritto un tweet ringraziando la Japan Airlines per averlo “avvertito” di dove erano seduti i bambini. Ha sostenuto: “Questo dovrebbe essere obbligatorio per tutti. Qatar Airways dovrebbe prendere nota. Ho avuto tre bambini urlanti accanto a me sul mio volo da New York a Doha due settimane fa”.

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Anche un genitore ha voluto dire la sua

Anche in questo caso il suo tweet ha suscitato reazioni discordanti, con alcuni che hanno espresso il loro sostegno alla “fantastica” funzione di prenotazione del sito web. C’è invece chi ha scritto: “Sono bambini, come lo siamo stati tutti noi. Dobbiamo imparare la tolleranza o presto inizieremo ad avere bisogno di una mappa dei posti a sedere per chi respira con la bocca, per chi sbava, per chi scoreggia, per chi si ubriaca e forse per molte altre cose nella vita”. Un genitore ha poi commentato: “Una volta sentivo e dicevo esattamente quello che hai appena detto, ma dopo aver avuto mio figlio, sono molto comprensivo nei confronti dei genitori che viaggiano con i bambini. Se non sei contento di avere un bambino che urla in cabina, allora sono più che felice di provare a ragionare con loro”.

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