Male, ve lo assicuriamo. Ma male come? I difetti di vista non sono mai stati una passeggiata, ma possono diventare davvero seccanti se non adeguatamente trattati. Voi che ci state leggendo, davanti la luminosità accecante del vostro device, avrete di certo preso gli accorgimenti necessari. Oppure potreste essere tra quella fetta di eletti a non aver bisogno degli occhiali per approcciare la fantasmagorica ed affascinante realtà che ci circonda. Questo articolo, amici cari, è tutto per voi. Non avete mai desiderato calarvi nei panni di qualcuno affetto da un qualche problema di vista? Sicuramente sì. “Dai, fammi provare i tuoi occhiali!”. Per non parlare di coloro che ignorano completamente il fatto che un miope vede sfocato, non è completamente cieco, ma DEVE fare la fatidica domanda: “Quante sono queste?” mimando sistematicamente un due con le dita.
Ed è per questo che un artista di nome Philip Barlow ha pensato bene di togliervi ogni ragionevole dubbio, immergendovi in quattro e quattr’otto in queste tele così adorabilmente sfocate. Se la ricerca artistica può giustamente basarsi su qualsiasi cosa, l’artista sudafricano ha trovato ispirazione qui. Nelle terre desolate degli oggetti distanti messi a fuoco con grande difficoltà. In queste tele che congiungono l’arte ad un incredibile fastidio. Ma dopotutto, quale miglior modo di sentirsi felici di possedere dieci decimi e non sperimentando appieno come ci vedono i miopi? Quindi mettetevi comodi e state pronti a strizzare gli occhi.
Ovviamente non è l’unico difetto di vista che il mondo si porta dietro arrancando faticosamente tra monitor e schermi televisivi. Vi sono diverse altre problematiche legate agli occhi, alcune anche piuttosto gravi, ma la miopia sembra essere il disturbo visivo più diffuso.
Lo prendiamo in maniera scherzosa perché si tratta di una condizione relativamente innocua. Lungi da noi rigirare il coltello nella piaga! E dev’essere quello che ha pensato anche l’artista sudafricano Philip Barlow quando ha deciso di cogliere la palla (sfocata) al balzo per sperimentare con luci e colori.
“Questi quadri non sono in realtà un progetto specifico in quanto tale, ma fanno parte del mio continuum nell’esplorazione di colori, luci e forme. Alcuni dei pezzi fanno parte di mostre che ho avuto o dipinti di viaggi che ho fatto”, ha spiegato l’artista alla testata Bored Panda durante un’intervista. Sappiamo che state tutti facendo una fatica immane tra leggere il testo con gli occhi belli aperti e cercare di mettere a fuoco l’impensabile tra macchie e grandi zone sfocate.
Non si metteranno a fuoco, amici. Lasciate perdere. Immergetevi piuttosto in una quotidianità fatta di forme indistinte e soffici come bambagia. La miopia, in soldoni, è quel difetto di vista che fa apparire sfocati gli oggetti lontani. Perché? Gli occhi di un miope sono più “lunghi” degli occhi normali. Sì, insomma, di forma più allungata verso l’interno del nostro cranio. Questo fa si che l’immagine venga messa a fuoco prima di arrivare alla retina, divenendo indistinta.
Le lenti correggono questo disagio creando una messa a fuoco sulla retina, esattamente dove dovrebbe stare, et voilà! Dieci decimi in un battibaleno. Ma questa forma ovoidale dell’occhio è stata d’ispirazione all’artista Barlow, spingendolo a dipingere scene di vita quotidiana. Dopotutto è proprio lì che la miopia crea più disagi.
Se a prima vista potrebbero sembrarvi fotografie sfocate, forse siete davvero tra i fortunati non bisognosi di lenti correttive. I miopi, invece, non saranno affatto sorpresi di questa scena in spiaggia tutta macchie e sfocature. Dopotutto chi è che porta gli occhiali al mare?
Non è forse un caso che l’artista Philip Barlow abbia mostrato una sorta di predilezione per la spiaggia. Il mare, dopotutto, è quello che ci fa sentire privi di barriere. Tra la sabbia, il vento, il bagno in acqua possibilmente senza occhiali e senza lenti a contatto. Il sale che si infila ovunque. E non mancano ulteriori difficoltà.
Una partita a racchettoni potrebbe diventare un incubo. Così come anche dare un’occhiata in giro imbattendosi in fioche sagomine sfocate. Philip cerca di calarsi in due panni ben distinti. Da un lato il fotografo casuale che cerca di cogliere, in strada o in spiaggia, l’attimo sublime di una vista appannata. Dall’altro, invece, quella del pittore e del suo amore per le sperimentazioni luminose.
Con pennello e colori ad olio ricrea un quotidiano fatto di impressioni e sfuggevolezza, in un iperrealismo che quasi si fonde con il più incredibile degli impressionismi. Ma in queste opere d’arte sfocate e inafferrabili, come si sarà posto il popolo miope del web? Sarà a favore o contro questa istantanea che illustra tanto accuratamente come ci vedano i miopi?
“Perché non sei venuto a salutarmi quando mi hai visto?” “Ehm… ti ho visto?”. Questo il sagace commento di un utente sotto il dipinto qui sopra. Dopotutto i miopi sanno benissimo quante figuracce si rischiano non notando qualcuno o, al contrario, fissando intensamente uno sconosciuto cercando di metterlo a fuoco.
“Pensavo per un attimo di essermi tolto gli occhiali”, afferma un utente. “È esattamente il modo in cui ci vedo”, afferma un altro. Dev’essere una bella soddisfazione per Philip trovare così tanto riscontro nel paese dei miopi. Anche se, come abbiamo detto, il suo intento era un pelo differente. Ma non sarà stato di certo lì a formalizzare.
“Wow! Non ero mai riuscita a spiegare alle altre persone il modo in cui vedo la gente per strada, i lampioni, le luci dei semafori”, racconta un utente. Ah, come ti capiamo. È sempre bello sentirsi rappresentati, soprattutto quando si sguazza in un disagio capace di tirarci dietro una figuraccia dietro l’altra. Ma noi con gli occhi a spillo lo sappiamo bene e arranchiamo in questa giungla di macchie e sfocature nel migliore dei modi. Con gli occhiali.
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