È più importante come usi i social di quanto: lo studio

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È più importante come usi i social di quanto: lo studio

| 11/03/2025
Fonte: Pexels

Circa un terzo dei giovani tra 16 e 30 anni mostra segni di dipendenza

  • L’uso passivo dei social media, come lo scrolling senza interazioni, è associato a un aumento della solitudine, mentre l’uso attivo favorisce connessione e supporto sociale
  • Un’indagine condotta dalla Commissione Europea su circa 30.000 persone ha evidenziato una correlazione tra uso intensivo dei social e sentimenti di disconnessione
  • Circa un terzo dei giovani tra 16 e 30 anni mostra segni di dipendenza dai social, trascurando attività quotidiane per rimanere connessi
  • L’uso intensivo di app come WhatsApp e Messenger non è correlato a una maggiore solitudine, suggerendo che la comunicazione diretta abbia un effetto diverso rispetto ai social
  • Non è chiaro se siano i social a causare solitudine o se siano le persone sole a passare più tempo online, ma il modo in cui vengono utilizzati è un fattore chiave

 

L’effetto dei social media sul benessere psicologico è da tempo oggetto di dibattito. Un recente studio della Commissione Europea ha evidenziato come il modo in cui vengono utilizzati influenzi profondamente la percezione della solitudine. Non è tanto il tempo trascorso online a fare la differenza, ma il tipo di interazione che si ha con i contenuti e con gli altri utenti.

Le persone che usano i social in modo passivo, limitandosi a scorrere contenuti senza interagire, tendono a sentirsi più sole e disconnesse. Questo tipo di fruizione può portare a confronti sociali negativi, innescando emozioni come invidia, ansia e tristezza. In altre parole, osservare passivamente la vita degli altri senza partecipare attivamente alla conversazione amplifica il senso di isolamento.

Uso attivo e connessione sociale

Al contrario, chi utilizza i social in modo attivo – commentando, pubblicando e interagendo con gli altri – sperimenta un maggiore senso di connessione e supporto sociale. Questo suggerisce che i social possono effettivamente favorire le relazioni, ma solo se vengono usati come strumenti di comunicazione e non come semplice passatempo. A differenza dei social network, le app di messaggistica istantanea come WhatsApp o Messenger non risultano associate a un aumento della solitudine.

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Questo potrebbe dipendere dal fatto che tali strumenti vengono utilizzati principalmente per conversazioni dirette e personali, favorendo un’interazione più autentica rispetto ai social media tradizionali. Va sottolineato che lo studio ha individuato una correlazione, ma non una causa diretta. È possibile che siano le persone già sole a trascorrere più tempo online, piuttosto che i social a renderle tali. Tuttavia la distinzione tra uso attivo e passivo suggerisce che la qualità delle interazioni virtuali sia più importante della quantità di tempo trascorso sui social. Per ridurre il rischio di isolamento, è fondamentale adottare un approccio consapevole e partecipativo all’uso delle piattaforme digitali.

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