Fonte: Pexels
Essere dipendenti dal lavoro, o workaholic, è una condizione sempre più frequente nella società contemporanea. Questa tendenza può essere spiegata da molteplici cause, tra cui fattori psicologici e socio-culturali. La costante pressione verso il successo e la produttività rappresenta uno dei principali motori del fenomeno, poiché viviamo in una cultura che premia chi lavora senza sosta, anche durante i periodi festivi. Questo desiderio di eccellere spesso si accompagna al bisogno di riconoscimento personale e alla paura di fallire, spingendo le persone a ignorare i limiti personali.
Altri elementi determinanti sono l’insicurezza individuale e la ricerca di valore personale attraverso il lavoro. Non mancano poi influenze esterne, come la relazione sempre più intensa e talvolta disfunzionale con i dispositivi digitali. La continua connessione online alimenta la cosiddetta FOMO (Fear of Missing Out), ossia l’ansia di rimanere esclusi, e la nomofobia, la paura di essere separati dai propri dispositivi. Questi aspetti rendono difficile disconnettersi dal lavoro, rafforzando l’idea di dover essere sempre disponibili.
I sintomi di una persona workaholic sono spesso evidenti. Il primo è il sovraccarico di lavoro: queste persone tendono a dedicare gran parte della loro giornata al lavoro, trascurando pause e momenti di riposo. Questo porta inevitabilmente a uno stato di stress cronico, caratterizzato da stanchezza costante, irritabilità e l’incapacità di rilassarsi anche durante il tempo libero. A livello relazionale, la dipendenza dal lavoro può causare difficoltà nelle relazioni personali e familiari, poiché il tempo con gli altri viene sacrificato in favore dell’attività professionale.
Leggi anche: Sta spopolando la tendenza al quiet quitting sul lavoro: di che si tratta?
Inoltre chi soffre di questa condizione spesso fatica a delegare compiti, preferendo occuparsi di tutto in prima persona per timore che gli altri non siano all’altezza. Il workaholism può avere gravi conseguenze sulla salute mentale e fisica, aumentando il rischio di burnout, ansia e problemi cardiaci. In più il continuo sacrificio delle relazioni sociali e familiari mina il benessere complessivo della persona. Per prevenire questi effetti negativi, è fondamentale imparare a riconoscere i segnali di questa dipendenza e lavorare per trovare un equilibrio sano tra vita privata e professionale. Ritrovare spazi personali e momenti di pausa è essenziale per una vita più equilibrata e soddisfacente.
Share