Prendere delle decisioni non è affatto semplice: il rimpianto di ciò che sarebbe potuto essere è dietro l’angolo. Come riuscire a capire qual è la scelta giusta da fare, per rendere la nostra capacità decisionale davvero efficiente? In nostro soccorso arrivano le scienze cognitive, che hanno svelato qual è il meccanismo che ci porta a prendere una decisione piuttosto che l’altra. In primo luogo, tutto dipende da come è posto il dilemma. Ricordate il vecchio detto sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Funziona esattamente così.
A due gruppi di volontari è stata fatta assaggiare la stessa bistecca, presentata in due modi diversi: nel primo caso, è stato detto che conteneva il 75% di carne bianca. Nel secondo, invece, che c’era il 25% di carne grassa. Indovinate un po’? I partecipanti all’esperimento del primo team hanno giudicato la pietanza più gustosa. Insomma, prendere delle decisioni è un processo talmente complesso che il nostro cervello tende a cercare delle scorciatoie, per ridurre la fatica.
C’è una tecnica particolarmente gettonata che si usa per fare delle scelte: quella dei pro e dei contro. Si tratta di liste chilometriche di vantaggi e svantaggi associati a una certa situazione. Secondo Ruth Chang, docente di filosofia all’Università di Oxford, non è affatto una buona strategia, perché tendiamo ad individuare benefici e perdite senza considerare l’impegno che una certa decisione richiederà.
Per questo, secondo la studiosa c’è una soluzione alternativa: soffermarsi sui costi che quella scelta comporterà in termini personali, soppesandoli con il grado di soddisfazione che riusciremo ad ottenere. Ad esempio, nella scelta della professione da intraprendere potremo considerare sì il fattore economico e di prestigio, ma anche l’effettivo piacere che deriva dal suo svolgimento e l’impegno a cui andremo incontro.
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Prendere le decisioni basandoci su questo criterio ci permetterà di cambiare punto di vista, concependo le nostre scelte non come qualcosa di definitivo e vincolante, ma di dinamico e concreto. In questo modo, riusciremo anche ad alleggerire la pressione che il processo decisionale comporta: individuare la direzione in cui muoversi con meno ansia contribuirà a farci prendere la decisione migliore.
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