Secondo un sondaggio condotto da OnePoll su 2.000 adulti per conto di Farm Rich, il 70% degli intervistati ritiene che il cibo sia spesso il linguaggio d’amore preferito. Le modalità più comuni per esprimere affetto attraverso il cibo includono la preparazione di pasti fatti in casa (64%), la creazione di vassoi di snack preferiti (61%), l’acquisto di caramelle preferite (60%) o la cottura di dessert fatti in casa (60%). Il sondaggio ha rivelato che il 53% delle persone ha cucinato o acquistato un pasto per esprimere amore, il 53% per consolare e il 51% per mostrare gratitudine. I destinatari principali di questi gesti culinari sono il partner/coniuge (61%), i figli (58%), i nonni (47%) e gli amici (47%). Inoltre il 67% dei genitori si lega con i propri figli attraverso la passione condivisa per il cibo.
La pizza è stata identificata come il pasto migliore per fare un’impressione duratura (19%), mentre i bastoncini di formaggio/mozzarella e le polpette sono stati considerati gli snack o gli antipasti più impressionanti da preparare (14% ciascuno). Per accontentare le preferenze alimentari di qualcuno, il gelato artigianale (14%) e i cupcake (13%) sono considerate scelte sicure. Per un appuntamento romantico, i pasti più popolari da condividere con un partner includono biscotti (48%), gelato/frappè (47%), pizza (46%) e torta (46%), superando persino le ostriche (24%). Inoltre dimenticare il pasto preferito (32%) è considerato un tabù più grande rispetto a non ricordare il programma TV o il film preferito (27%).
Leggi anche: Lo studio: ecco i sette cibi in grado di renderci felici
Il cibo è visto come un linguaggio d’amore senza tempo che supera le differenze tra le persone e offre un modo rapido per trovare interessi comuni. Il 67% degli intervistati afferma che condividere il cibo è un modo per prendersi cura degli altri, mentre il 59% è incline a condividere il proprio pasto preferito con gli altri. Sebbene il 72% degli intervistati dichiari di essere onesto sulle abilità culinarie del proprio partner, solo il 53% giudica tali abilità come “eccellenti” o “buone” in una relazione.
Share