Se pensi che le dispute legali tra ex coniugi di oggi siano intense, sarà il caso che ripensi al tuo concetto di “intenso”. Nel Medioevo, infatti, la separazione tra marito e moglie poteva assumere toni molto più violenti e persino brutali. Le testimonianze storiche ci portano a un periodo in cui le controversie coniugali non erano solo caratterizzate da litigi verbali, ma anche da vere e proprie lotte fisiche, combattute con armi come spade, spranghe e falci.
Per comprendere appieno questa realtà, possiamo esaminare alcuni manoscritti risalenti al 1430, preziosi documenti scritti e illustrati a mano che si concentravano sull’arte del duello, noti come “Fechtbücher” o libri di lotta. Questi testi non solo fornivano istruzioni pratiche sui combattimenti corpo a corpo, ma mostravano anche immagini di uomini e, sorprendentemente, anche di donne, impegnati in duelli.
Le donne raffigurate in questi manoscritti indossavano veli sul capo ma avevano forme femminili, e le vediamo brandire armi contro uomini. Questo ha portato gli studiosi a ipotizzare che potessero essere coinvolti in duelli giudiziari, situazioni in cui le dispute legali venivano risolte attraverso il combattimento. In queste rappresentazioni, spesso le donne sembravano avere un vantaggio, trovandosi in una sorta di fosse o buche che potrebbero essere state pensate per dare loro un’opportunità migliore contro gli uomini.
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Tuttavia non ci sono prove storiche concrete che confermino che questi combattimenti fossero direttamente collegati alle questioni di divorzio. Nella storia del diritto medievale, non esistono documenti che menzionino specificamente queste pratiche come mezzo per risolvere le controversie matrimoniali. Quindi, mentre le raffigurazioni nei Fechtbücher possono suggerire una certa tolleranza verso l’idea delle donne che si battono per i propri diritti, non possiamo affermare con certezza che ciò fosse una pratica comune nel contesto del divorzio nel Medioevo.
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