I colloqui di lavoro hanno uno svolgimento predeterminato, in genere. Si comincia con le domande di prassi, basate sul curriculum inviato. Dal lavoro si passa a parlare del personale: in questo modo l’intervistatore indaga le qualità del candidato e potenziale assunto. Prima di chiudere il colloquio, si pone sempre una richiesta “Ha lei qualche domanda da fare?”. Ed è qui che molti selezionatori ricorderanno per sempre i colloqui di lavoro più assurdi.
Questo è il vero trabocchetto, perché è da quello che il candidato dirà che si evince molto del suo carattere. Ci sono infatti persone che si bruciano rapidamente ogni possibilità di assunzione aprendo bocca. Sulla pagina “AskReddit” sono state raccolte alcune delle uscite più memorabili. Tipo quel ragazzo che disse: “Ma di che lavoro si tratta? Mi ha mandato qui la mia fidanzata.”
Ci fu poi la ragazza che aspirava ad un ruolo di capo ingegnere. Non aveva esperienza, ma l’intervistatore si era quasi convinto ad assumerla. Finché lei non chiese “Bisogna sapere la matematica? No, sa, è che io non sono molto brava in matematica.” Memorabile anche il ragazzo che chiese se sua madre poteva dormire sul divano in ufficio. Almeno era già lì quando sarebbe giunta l’ora di riaccompagnarlo a casa.
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Si capisce la voglia di lavorare di un soggetto che si presenta ai colloqui di lavoro chiedendo “Quanto spesso potrò tornare a casa prima?” E si capisce l’alta opinione che aveva di sé il giovane che chiese quante persone avrebbe avuto al suo comando. Peccato si fosse presentato per un posto di apprendista. Insomma amici memorabili siete avvisati: quando fate un colloquio di lavoro, pensate molto bene prima di dare fiato alla bocca.
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