Scoperta una “colla” nel cervello che conserva la memoria a lungo termine

Lo studio ha individuato una molecola specifica che tiene insieme altre molecole responsabili della memoria nel cervello

 

Il giorno in cui abbiamo imparato ad andare in bicicletta, la prima gita allo zoo, il primo giorno di scuola e altri ricordi della prima infanzia ci accompagnano per tutta la vita. Ma come fa il nostro cervello a conservarli per così tanto tempo? Un nuovo studio rivoluzionario pubblicato sulla rivista Science Advances potrebbe aver appena decifrato il codice sulla conservazione della memoria a lungo termine, e tutto dipenderebbe da una microscopica “colla” presente nel nostro cervello.

Le sinapsi

Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che una molecola svolge un ruolo cruciale nella formazione e nel mantenimento della memoria a lungo termine. La scoperta è molto di più di un semplice fatto scientifico, poiché potrebbe avere implicazioni di vasta portata per la comprensione e il trattamento delle condizioni legate alla memoria. «Una comprensione più accurata di come conserviamo i nostri ricordi aiuterà in futuro ad affrontare le patologie legate alla memoria», ha spiegato Todd Sacktor, professore alla SUNY Downstate Health Sciences University e uno dei principali ricercatori dello studio.

Il nostro cervello è costituito da miliardi di neuroni (cellule nervose) che comunicano tra loro attraverso connessioni chiamate sinapsi. Quando formiamo un ricordo, alcune sinapsi diventano più forti mentre altre rimangono deboli. Questo modello di connessioni forti e deboli forma una sorta di “rete neurale” che rappresenta la memoria. Il problema è che le molecole nelle nostre sinapsi si muovono costantemente, si consumano e vengono sostituite, un po’ come i nostri corpi producono sempre nuove cellule della pelle per sostituire quelle vecchie. Allora, come fanno i nostri ricordi a rimanere stabili per anni o addirittura decenni quando gli stessi elementi costitutivi cambiano costantemente? Grazie alla molecola KIBRA.

Il mantenimento dei ricordi

Il gruppo di ricerca ha condotto lo studio utilizzando topi da laboratorio. Si sono concentrati sul modo in cui KIBRA interagisce con un’altra molecola cruciale per la memoria chiamata PKMzeta (proteina chinasi Mzeta). PKMzeta è estremamente importante per rafforzare le sinapsi nei mammiferi, ma tende a rompersi dopo pochi giorni. Kibra si attacca alle molecole, tra cui PKMzeta contribuendo a mantenerle in posizione, aiutando a mantenere forti le sinapsi.

Negli esperimenti condotti sui topi è stato dimostrato che rompendo il legame tra KIBRA e PKMzeta si cancellavano i vecchi ricordi nei topi, mentre aggiungendo più PKMzeta nel cervello, i ricordi deboli miglioravano grazie all’interazione con la molecola Kibra che stabilisce il contatto con le sinapsi giuste.

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I risultati sono clinicamente rilevanti per i disturbi neurologici e psichiatrici della memoria. Scoprendo come il nostro cervello mantiene stabili i ricordi per lunghi periodi, i ricercatori potrebbero essere in grado di sviluppare nuovi trattamenti per condizioni come il morbo di Alzheimer o il disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

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