Avete mai sentito parlare del Codex Gigas? Si tratta di un manoscritto risalente all’età medievale, meglio noto come Bibbia del diavolo. Il libro ha delle misure impressionanti: lungo 92 centimetri e largo 50, ha un peso di 75 chili. Le origini di questo inquietante codice sono rimaste avvolte nel mistero. Secondo la leggenda, a redigerlo fu un religioso che viveva in un monastero della Repubblica Ceca. L’uomo fu condannato a essere murato vivo per espiare i suoi peccati.
L’unico modo in cui avrebbe potuto salvarsi sarebbe stato trascrivendo la Bibbia e altri manoscritti in una sola notte. Un’impresa umanamente impossibile, ma che riuscì a portare a termine grazie a un patto stretto con il diavolo in persona. In cambio della sua salvezza, però, il monaco avrebbe dovuto cedere al demonio la sua sanità mentale, divenendo folle.
A essere spaventose non sono solo le origini del Codex Gigas, ma la sua intera storia. Si narra, infatti, che nel corso dei secoli il libro abbia causato sventure e sciagure a tutti coloro che lo hanno posseduto. Ad oggi, il testo è conservato presso la Biblioteca Nazionale di Stoccolma, dove è consultabile anche in versione digitale.
Sono molti gli studiosi che lo stanno esaminando per cercare di carpirne tutti i segreti. Secondo i calcoli degli esperti, sarebbero stati necessari dai 20 ai 30 anni per redigerlo. Nonostante l’impressionante lasso di tempo, però, gli scienziati sono concordi nell’affermare che il manoscritto sia stato trascritto da una sola persona. La grafia, infatti, risulta uniforme dalla prima all’ultima pagina.
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All’interno del Codex Gigas è riportata non solo la trascrizione della Bibbia, ma altri testi di svariata natura. Tra questi, rientrano formule magiche, testi, racconti e una terrificante immagine. Si tratta del ritratto del diavolo, che viene rappresentato come una spaventosa creatura il cui aspetto è a metà tra un essere umano e un animale.
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