Ciò che pensiamo di noi infuenza i nostri obiettivi: lo dice la scienza

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Ciò che pensiamo di noi infuenza i nostri obiettivi: lo dice la scienza

| 08/10/2024
Fonte: Pexels

Essere i nostri giudici più severi è una trappola per l’autostima: ecco perché

  • Con l’espressione autopercezione si indica l’idea che le persone hanno di se stesse
  • Spesso questa immagine di sé non è obiettiva
  • In alcuni casi, infatti, tendiamo a essere eccessivamente critici e giudicanti con noi stessi
  • Questo atteggiamento inflessibile ha numerose ripercussioni negative
  • Il rischio è che ci conduca all’autosabotaggio: ecco come evitarlo

 

Ognuno di noi ha una precisa immagine di sé, che include giudizi relativi all’aspetto fisico, alle capacità, ai pregi e ai difetti della propria personalità. Il modo in cui percepiamo noi stessi è addirittura più impattante delle valutazioni e delle opinioni degli altri perché spesso siamo proprio noi i nostri giudici più severi. Essere esageratamente duri con noi stessi, pretendendo estremo rigore e perfezione, però, non è la strada giusta per dare il proprio meglio.

Un’eccessiva severità e il ricorso frequente a colpevolizzazioni immotivate potrebbe alterare l’immagine che abbiamo di noi, finendo per compromettere la nostra autostima. Gli scienziati, infatti, hanno scoperto che le persone non basano la percezione di sé sui traguardi che sono riusciti o meno a raggiungere, ma sui risultati che credono di poter ottenere e sulle capacità che ritengono di possedere. Per questo, arricchire il proprio sguardo su se stessi con comprensione, empatia e accettazione può dare spazio a un potenziale inedito, rimasto inespresso a causa di aspettative e pretese irraggiungibili.

Cosa fare per entrare in connessione con la parte più autentica di noi stessi?

Al contrario, ritenere di non essere all’altezza dei propri desideri o delle proprie ambizioni rischia di renderci tali, perché mina la fiducia che nutriamo nei nostri confronti e ci induce ad autosabotarci. In queste circostanze, può capitare di rinunciare a un’opportunità che vorremmo cogliere per la paura o la convinzione di non farcela.

Si tratta, però, di giudizi basati su una cattiva percezione di noi stessi e delle nostre capacità. Questo atteggiamento di procrastinazione e rinuncia non fa altro che renderci più insicuri e inadeguati, innescando un circolo vizioso dal quale può essere molto difficile uscire.

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Cosa fare per entrare in connessione con il nostro io più autentico, imparando ad accettare e valorizzare ogni lato del nostro carattere e della nostra storia? Il miglior consiglio è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia che ci consenta di esplorare quali sono le cause alla base della nostra tendenza a sminuirci e a giudicarci in maniera negativa. Solo dopo aver compreso quali fardelli del passato continuano a influenzare il nostro presente, potremo acquisire l’energia e l’entusiasmo necessari per guardarci allo specchio con occhi benevoli e accoglienti.

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