Gaslighting, quando chi subisce abusi viene presentato come colpevole
- L’espressione gaslighting fa riferimento a una forma di violenza psicologica subdola e sottile
- Rendersi conto di esserne vittime è tutt’altro che semplice
- Le persone manipolative tendono a far ricadere la colpa su chi subisce i loro abusi
- Ci sono alcune frasi comunemente usate con questo intento
- Ecco le cinque più utilizzate e i motivi per cui non dovremmo credere a ciò che ci viene detto
Capire di essere vittime di violenza psicologica è tutt’altro che semplice: spesso non solo non ci si accorge dell’influsso nocivo di chi abbiamo accanto, ma si tende a ritenere che il problema siamo noi. L’espressione gaslighting rende bene questo concetto: essa indica una tecnica manipolativa con cui le informazioni e gli eventi vengono distorti al fine di infondere confusione, insicurezza, paura e sensi di colpa.
L’obiettivo è quello di alterare completamente la percezione della vittima fino a mettere in discussione gli abusi perpetrati, convincendo chi li subisce di essere, in realtà, il vero colpevole. Vi sentite spesso rivolgere frasi che minano la fiducia in voi stessi e nelle vostre capacità? Alcune osservazioni appartentemente innocue, se ripetute nel tempo, potrebbero essere indicative di una relazione abusiva. Scopriamo insieme quali sono le più comuni e perché non dovremmo dar loro credito.
Violenza psicologica: le parole a cui prestare attenzione
In linea generale, le frasi a cui dovremmo prestare attenzione sono accomunate dalla tendenza all’invalidazione delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti. Se partner, amici o genitori tendono a ripeterci spesso che siamo troppo sensibili o suscettibili, potrebbe significare che chi ci muove questi rimproveri, in realtà, è totalmente privo di empatia e tatto. Questo genere di affermazioni fanno sì che la vittima si senta in difetto e finisca per rinnegare i propri vissuti di sofferenza e disagio per non essere additata come eccessivamente reattiva, anche nel caso in cui le sue reazioni siano assolutamente legittime.
Un’altra frase tipica di chi tende a manipolare l’altro fa leva sull’incapacità di accettare scherzi e ironia. Spesso, infatti, le persone abusanti tendono ad adottare atteggiamenti passivo-aggressivi per poi nascondersi dietro al senso dell’umorismo di fronte alle rimostranze della vittima. Avete mai avuto a che fare con qualcuno che ha messo in dubbio la vostra salute mentale, additandovi come pazzi o disturbati? Anche in questo caso, si tratta di una tecnica manipolatoria finalizzata a invalidare le vostre percezioni, al fine di perpetuare gli abusi indisturbatamente.
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Il vostro partner flirta abitualmente con altre persone, anche di fronte a voi, e vi accusa di gelosia eccessiva? Questo atteggiamento manipolatorio sposta il focus sulla vostra legittima reazione di fastidio e disagio, veicolando il messaggio che il problema siete voi e non le sue mancanze di rispetto. Infine, se avete a che fare con qualcuno che spesso mette in dubbio che ciò che ricordate sia realmente accaduto, dovreste prestare estrema attenzione. Le persone manipolative, infatti, tendono a negare di aver pronunciato delle parole scomode o attuato dei comportamenti lesivi, mettendo in dubbio la sincerità e la capacità altrui di ricordare accuratamente quanto accaduto.
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