Il chip quantistico di Google può dimostrare il multiverso?

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Il chip quantistico di Google può dimostrare il multiverso?

| 09/02/2025

Esegue calcoli in pochi minuti che richiederebbero 10 septilioni di anni ai supercomputer tradizionali

  • Il chip quantistico Willow di Google ha dimostrato prestazioni straordinarie, completando in pochi minuti calcoli che richiederebbero 10 septilioni di anni ai supercomputer tradizionali
  • Secondo Hartmut Neven, fondatore di Google Quantum AI, questa potenza di calcolo suggerisce la possibilità di calcoli effettuati in universi paralleli, supportando la teoria del multiverso di David Deutsch
  • Il multiverso è una teoria che ipotizza l’esistenza di infiniti universi paralleli con leggi fisiche diverse, una visione che ha diviso la comunità scientifica
  • Il fenomeno di entanglement quantistico, che collega particelle distanti tra loro, potrebbe spiegare l’interconnessione tra il nostro universo e quelli paralleli
  • Nonostante il clamore, gli scettici avvertono che sono necessari ulteriori studi per validare la teoria del multiverso, e i risultati del chip Willow potrebbero non costituire una prova definitiva

 

Il chip quantistico Willow, sviluppato da Google, ha recentemente conquistato l’attenzione della comunità scientifica per la sua straordinaria potenza di calcolo. Questo innovativo dispositivo è in grado di completare operazioni matematiche in pochi minuti che, con i supercomputer tradizionali, richiederebbero 10 septilioni di anni. A questa velocità, Willow ha alimentato nuove speculazioni sulla possibile esistenza di universi paralleli, aprendo la porta alla teoria del multiverso proposta dal fisico David Deutsch.

Secondo Hartmut Neven, fondatore di Google Quantum AI, l’impressionante efficienza del chip potrebbe essere un segno che la computazione quantistica avvenga non solo nel nostro universo, ma anche in realtà parallele. La teoria del multiverso suggerisce che potrebbero esistere infiniti universi, ciascuno con proprie leggi fisiche e realtà. Sebbene tale ipotesi sia stata spesso relegata alla fantascienza, recenti sviluppi in fisica quantistica, come l’entanglement, hanno aggiunto credibilità a questa visione. L’entanglement è un fenomeno che connette particelle distanti tra loro, implicando che gli eventi nel nostro universo possano avere riflessi in altre dimensioni.

I risultati ottenuti non sono ancora sufficienti

Willow, grazie all’uso dei qubit, unità di calcolo quantistiche che possono rappresentare più stati contemporaneamente, riesce a risolvere problemi incredibilmente complessi in tempi rapidissimi. Questo tipo di calcolo potrebbe, teoricamente, avvenire in molteplici universi, come suggerito dalla teoria di Deutsch. Tuttavia alcuni scienziati avvertono che i risultati ottenuti finora non sono sufficienti per dimostrare definitivamente l’esistenza del multiverso. Il chip Willow potrebbe non essere la prova concreta di un universo parallelo, ma piuttosto un indizio che invita a proseguire la ricerca.

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Nonostante ciò, l’innovazione tecnologica di Google potrebbe avere impatti significativi non solo sulla scienza computazionale, ma anche sulla nostra comprensione dell’universo. Con ulteriori studi e verifiche, Willow potrebbe gettare le basi per scoprire nuove leggi fisiche e sfidare le nozioni tradizionali di realtà.

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