Secondo una nuova ricerca, la persona media dai 65 anni in su trascorre quasi 300 ore all’anno sui social media. Sebbene possa sembrare una cifra elevata, la suddivisione in base al giorno mostra che gli anziani fanno un ottimo lavoro nel rimanere disconnessi. Un’indagine condotta su 2.000 anziani che usano i social media ha analizzato il loro utilizzo e le loro abitudini, scoprendo che trascorrono in media 47 minuti al giorno su queste piattaforme. Ma dove si collegano di più? Facebook è il preferito dagli anziani (75%), mentre YouTube (28%) e Instagram (10%) sono gli altri social network più popolari. La metà degli intervistati usa i social media per ammazzare il tempo (54%), altri si riconnettono con gli amici (61%) e restano in contatto con i propri cari (58%). Quasi quattro su dieci hanno anche fatto nuove amicizie sui social media (39%).
I social media si sono rivelati utili anche in altri modi: la maggioranza ha dichiarato di aver imparato qualcosa di nuovo dai social media che è stato utile per la propria vita (63%). Il 35% degli anziani considera queste piattaforme una fonte affidabile per tenersi aggiornati sulle notizie e un altro 32% le usa per cercare informazioni. Il sondaggio, condotto da OnePoll e commissionato da ClearMatch Medicare, rileva che gli anziani sono maggiormente interessati a contenuti online relativi alla salute (46%). Seguono a ruota i contenuti relativi al cibo (43%), all’intrattenimento (36%) e alla politica (33%).
Il 60% riconosce che i social media sono una fonte di informazione affidabile solo in alcuni casi. Al contrario, quasi uno su cinque ha l’impressione che siano affidabili la maggior parte delle volte (19%) e una percentuale simile ammette di non avere una buona conoscenza di come navigare in sicurezza su queste piattaforme (20%). Per quanto riguarda le notizie, il senior medio intervistato ritiene che solo il 43% delle informazioni che vede sui social media sia vero. Due terzi degli intervistati ritengono di essere stigmatizzati per il fatto di cadere facilmente nella disinformazione (67%) e il 36% è d’accordo.
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In effetti, il 34% dichiara di essere stato male informato da una fonte di cui si fidava e il 33% è stato vittima di una truffa in passato. Gli anziani sono stati maggiormente soggetti a truffe, soprattutto online (66%) e al telefono (31%), in relazione al denaro (36%), alle informazioni personali (17%) e alla salute (9%). E questi intervistati ne hanno pagato il prezzo, perdendo in media 2.700 dollari a causa delle truffe.
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