Un risultato affascinante
- Le stelle luccicano a causa delle onde di gas che si propagano al loro interno e raggiungono la superficie
- Fino ad ora, non era possibile sentire questo rumore delle stelle poiché era troppo debole per essere captato
- Un nuovo studio ha tradotto questo tremolio in suoni, consentendo di ascoltare il suono delle stelle
- I ricercatori hanno creato simulazioni 3D dell’energia che si propaga dalle stelle e hanno isolato le onde per generarne suoni
- Ogni stella ha il suo “canto” unico, che cambia man mano che le onde raggiungono la superficie stellare
Ti sei mai chiesto perché le stelle luccicano? Ciò avviene per effetto delle onde di gas prodotte al loro interno che raggiungono la superficie. Tuttavia questo fenomeno per noi è impercettibile non solo ad occhio nudo, ma anche per i telescopi, essendo troppo debole per essere captato. Ma quando luccicano le stelle fanno anche un rumore che finora nessuno ha mai sentito. Ora però un nuovo studio è riuscito a tradurre questo tremolio in musica, consentendoci di ascoltare il suono delle stelle nel cielo notturno. Il merito vai ai ricercatori della Northwestern University che hanno realizzato simulazioni 3D dell’energia che si propaga dal nucleo delle stelle verso la loro superficie esterna.
Per farti capire cosa accade, la convezione dei gas all’interno delle stelle è un fenomeno simile a quello che alimenta i temporali. In pratica l’aria raffreddata affonda, si riscalda e risale di nuovo. Questi moti caotici danno vita ad onde che a loro volta scatenano il tremolio e lo scintillio delle stelle. Gli studiosi sono riusciti ad isolare queste onde e hanno creato un filtro per separarle da quelle intrappolate all’interno delle stelle. In tal modo si è capito come apparirebbero queste onde, se fossero catturate da telescopi sufficientemente sensibili.
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Ogni stella ha il suo “canto” unico
E non solo: i ricercatori hanno sfruttato queste simulazioni per generare suoni. Dato che le onde sono al di fuori del range delle frequenze udibili dall’orecchio umano, hanno aumentato uniformemente le frequenze per renderle udibili. Il suono prodotto è differente a seconda della massa, delle dimensioni e della brillantezza delle stelle. Ogni stella, dunque, il proprio “canto” unico, che cambia man mano che le onde raggiungono la superficie stellare. Infine i ricercatori hanno fatto “suonare” alcune melodie famose all’interno dei modelli di diverse stelle e pianeti. Per esempio, la suite per orchestra I Pianeti di Gustav Holst è stata riprodotta nel modello di Giove, mentre la ninna nanna Brilla, Brilla, Stellina è stata suonata nei modelli di diverse stelle massicce di dimensioni diverse.
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- https://www.nature.com/articles/s41550-023-02040-7
- https://www.researchgate.net/publication/371606014_The_photometric_variability_of_massive_stars_due_to_gravity_waves_excited_by_core_convection
- https://www.slideshare.net/sacani/the-photometric-variability-of-massive-stars-due-to-gravity-waves-excited-by-core-convection