Sappiamo che un astronauta che compie una passeggiata nello spazio deve necessariamente avere la tutta di protezione per ripararsi dalle radiazioni solari e poter respirare. Ma nonostante le barriere che impediscono il contatto con il vuoto spaziale, è possibile sentire degli odori che provengono dall’esterno, pur senza annusarli direttamente? Lo spazio non è un vuoto perfetto, poiché sono presenti polveri e gas il cui odore arriva, seppure in maniera indiretta, agli astronauti.
Durante gli sbarchi sulla Luna del programma Apollo, gli astronauti hanno riferito un odore simile alla polvere da sparo una volta rientrati dentro il loro lander lunare e tolti i caschi nella camera di equilibrio. Allo stesso modo, dopo la passeggiata nello spazio, gli astronauti che ritornano nella Stazione Spaziale Internazionale avvertono l’odore dell’ozono e altri odori simili alla polvere da sparo, alla saldatura del metallo e alla carne bruciata.
Com’è possibile che gli astronauti sentano gli odori in assenza di aria che trasporta le particelle e le rende percepibili al naso? Gli scienziati hanno due elaborato due ipotesi. I raggi ultravioletti del sole possono dividere le molecole di ossigeno (O2), composte da due atomi di ossigeno, in singoli atomi. Questo ossigeno atomico può attaccarsi alle tute spaziali, alle pareti delle camere di equilibrio e ad altri oggetti esposti allo spazio. Quando gli astronauti rientrano nella camera di equilibrio e si ripressurizzano, l’ossigeno molecolare si combina con il comune ossigeno (O2), formando l’ozono (O3). Questo spiegherebbe l’odore acido e metallico percepito dagli astronauti.
Per quanto riguarda invece l’odore di carne bruciata, deriverebbe dagli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), presenti sia negli alimenti carbonizzati, (come toast bruciati e carne alla brace) che nello spazio come prodotto delle esplosioni stellari. Possono quindi essere raccolti facilmente dagli astronauti e portati all’interno della stazione spaziale o di una capsula spaziale.
Nel 2008, la NASA ha incaricato Steven Pearce, un chimico della Omega Ingredients, specializzato in fragranze e aromi, di sintetizzare gli odori dello spazio per gli astronauti in addestramento. Imparare a riconoscere gli odori è di fondamentale importanza per distinguere ad esempio tra l’odore innocuo degli IPA sulla propria tuta e una pericolosa perdita chimica a bordo della stazione spaziale.
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Pearce ha ricreato gli odori in base alla descrizione degli astronauti e successivamente ha contribuito a progettare un profumo noto come “Eau de Space”, che riproduce l’odore dello spazio. «Poiché solo pochissime persone hanno sentito l’odore vero dello spazio, è praticamente impossibile per tutti gli altri stabilire se il profumo sia effettivamente corrispondente alla realtà» ha affermato il chimico.
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