Stanno impazzando sul web le ipotesi della presenza di tecnologia su antichi dipinti o raffigurazioni. Dagli iPhone ai computer portatili, ogni oggetto dalla forma ambigua viene etichettato come tecnologico. È il caso di questo dipinto raffigurato su un vaso e risalente al 100 a.C.. I teorici della cospirazione ritengono di aver individuato un “antico computer portatile greco” sul lato di un pezzo di ceramica di 2.500 anni fa. A loro dire sarebbe la prova definitiva della possibilità di viaggiare nel tempo. Non si sa se la matita in mano alla persona raffigurata servisse o meno per il cosiddetto computer portatile.
La tecnologia greca dell’epoca sembra però essere limitata, dato che il cosiddetto laptop presenta una sorprendente mancanza di porte USB. In un video caricato sul proprio canale di cospirazione su YouTube, l’utente Still Speaking Out ha dichiarato che la ceramica mostra “un oggetto sorprendente che assomiglia a un moderno computer portatile o a un dispositivo portatile”. Ha continuato: “Quando guardo la scultura non posso fare a meno di pensare all’Oracolo di Delfi, che avrebbe dovuto permettere ai sacerdoti di connettersi con gli dei per recuperare informazioni avanzate”.
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Ma questa teoria può essere ritenuta vera? A quanto pare no. Un’archeologa ha infatti smentito le affermazioni sulla presenza di un presunto laptop. Kristina Killgrove ha affermato che è molto più probabile che si tratti di una tavoletta di cera usata per scrivere all’epoca. L’archeologa ha aggiunto che i fori sul lato della lapide potevano contenere oggetti di legno che nel frattempo sono marciti. Per il momento, dunque, rimane improbabile che l’oggetto fosse un computer portatile, come sostengono molti teorici della cospirazione.
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