C’è una sindrome che può spingere una persona a raccontare barzellette inappropriate

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C’è una sindrome che può spingere una persona a raccontare barzellette inappropriate

| 22/06/2024

Esiste una sindrome che indurrebbe l’essere umano a piccanti sproloqui verbali

  • Questa condizione neurologica prende il nome di Witzelsucht
  • Fu scoperta ed analizzata negli anni Ottanta dell’Ottocento dal neurologo tedesco Hermann Opphenheim
  • Lo specialista fu il primo ad interessarsi di questa radicata sindrome
  • Uno dei casi più eclatanti è quello di un cinquantaquattrenne che iniziò a mettere in pratica scherzi blasfemi e battute a sfondo intimo
  • Quasi tutti i pazienti affetti da questa malattia mostravano problematiche al lobo frontale destro

 

Spesso fare battute eccentriche ed inappropriate può essere riconducibile ad una vera e propria patologia medicalmente certificata e riconosciuta. Oltre che per un gusto dettato principalmente dall’aspetto caratteriale di una persona, esiste una radicata condizione neurologica che induce l’essere umano ad essere particolarmente sconveniente in determinate situazioni, anche quelle che richiedono protocolli ferrei da seguire dal punto di vista comportamentale.

Tale sindrome prende il nome di Witzelsucht (dal tedesco “Witz” traducibile in “scherzo” e “Sucht”, che significa “dipendenza”).

Scoperta ed analizzata per la prima volta negli anni Ottanta dell’Ottocento dal neurologo tedesco Hermann Oppenheim, questa sindrome affliggeva pazienti riportanti tumori al lobo frontale destro. Più precisamente questi ultimi mostravano diversi sintomi, tra cui uno spiccato sproloquio verbale ed un’eccessiva dipendenza da battute banali e spesso sarcastiche.

Alcuni casi di Witzelsucht

Tale condizione è particolarmente rara, ma ci sono dei report medici che la documentano riportando dei casi succedutisi negli anni. Uno di questi è quello del cinquantaquattrenne la cui identità ancora oggi risulta essere anonima per motivi di privacy.

Quest’ultimo fin da subito iniziò a mostrare e a mettere in pratica una serie di comportamenti insoliti tra cui risate compulsive, scherzi bizzarri e pareri eccentrici arricchiti da battute a sproposito. Inoltre l’uomo cominciò pian piano a non prendersi cura della propria igiene personale, lasciandosi andare sempre di più.

All’esame, il paziente scoppiava spesso in una risata, quasi ridacchiando, per i propri commenti, opinioni o battute, molte delle quali erano di contenuto spinto o politico borderline“, scrisse all’epoca il team di neurologi e psichiatri che ha seguito il caso in questione sul The Journal of Neuropsychiatry and Clinical Neurosciences.

Per poi continuare nella spiegazione: “Durante una visita in clinica, il soggetto iniziò a ballare. In un’altra, discutè pubblicamente della sua situazione intima. In una terza visita afferrò la cravatta dell’esaminatore e quella di un medico di passaggio. Durante questi comportamenti, il paziente continuava a ridere“.

La correlazione alla malattia di Pick

Come gli altri malati affetti da Witzelsucht, i medici riscontrarono nell’uomo diversi problemi al lobo frontale destro. Tale zona, infatti, sembra essere alquanto importante per controllare l’umorismo ed alcuni tratti caratteriali. Nella vicenda del cinquantaquattrenne, però, fu la malattia di Pick a causare il danno a questa parte del suo cervello.

Un altro caso clinico fu quello del cinquantanovenne spinto dall’irrefrenabile voglia di abbracciare ogni donna che incontrava per strada. Un comportamento, questo, che mise a dura prova il rapporto con sua moglie, stufa degli atteggiamenti decisamente “spinti” del marito con le altre donne e di venire svegliata nel cuore della notte in preda ad attacchi di spiccata ilarità. “La donna si sentiva svegliare ogni sera dall’uomo solo per sentirsi raccontare delle battute che quest’ultimo inventava sul momento“, si legge nei rapporti medici.

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