Hai bisogno di un cat-sitter? In futuro basterà assumere un robot

I robot sono in grado di prendersi cura dei nostri pet?

 

Al World Science Festival in Australia è stata presentata un’installazione definita “il paradiso dei gatti”. Si tratta di una stanza a misura di felino, con fontanelle, trespoli, percorsi rialzati, tiragraffi e ogni altro accessorio ideato per rendere la routine dei mici stimolante e divertente. Al suo interno, tre gatti di nome Ghostbuster, Clover e Pumpkin hanno trascorso sei ore al giorno per 12 giorni.

In loro compagnia c’era Kino Gen3 lite, un braccio robotico. Al dispositivo è stato demandato il compito di badare ai mici, provvedendo a soddisfare ogni loro necessità. Per svolgere l’arduo compito, il robot è stato addestrato con 7.000 video di felini domestici. Durante il soggiorno in questo paradiso a misura di quattro zampe, Kino Gen3 lite ha proposto svariate attività ai pelosi, sotto la sorveglianza dell’occhio umano. Ogni interazione è stata valutata attraverso un punteggio basato sul coinvolgimento dell’animale: maggiore era la felicità e la soddisfazione del micio, più alto era il voto ottenuto dal braccio robotico.

L’installazione ha vinto un Webby Award

Tra le attività più apprezzate, c’è stato il gioco con la palla. Kino Gen3 lite faceva ruotare il giocattolo, che inizialmente veniva guardato con curiosità dai quattro zampe. Dopodiché, i gatti si avvicinavano e iniziavano a interagire con il braccio robotico. Il progetto è stato un vero successo. Basti pensare, infatti, che ha persino vinto un Webby Award (il premio Oscar di internet).

Nonostante l’installazione abbia ottenuto risultati a dir poco strabilianti, i suoi ideatori hanno sottolineato alcuni punti critici. In primo luogo, occorre considerare la necessità che le interazioni tra robot e felini vengano sorvegliate da un occhio umano. Nel corso dell’esperimento, infatti, non sono mancati dei piccoli intoppi che hanno richiesto l’intervento degli operatori.

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Una volta, ad esempio, un boa di piume è rimasto incastrato nel braccio robotico, rischiando così di rompere il dispositivo e di ferire i mici. Anche i costi, d’altro canto, risultano proibitivi per l’eventuale riproduzione dell’installazione in casa. Nonostante tutto, però, il progetto ha dimostrato che i robot sono sulla buona strada per badare ai nostri cari (a due e quattro zampe) e a noi stessi.

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