In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle nostre scelte quotidiane, anche il modo in cui affrontiamo il tema del fine vita sta cambiando. Capsula Mundi, un progetto italiano innovativo, propone un’alternativa ecologica e simbolica al tradizionale rito della sepoltura: una bara biodegradabile che si trasforma in vita nuova.
L’idea nasce dai designer Anna Citelli e Raoul Bretzel che hanno immaginato un nuovo tipo di sepoltura capace di unire il rispetto per l’ambiente e un significato profondamente simbolico. Capsula Mundi è un contenitore a forma di uovo realizzato in materiali biodegradabili, progettato per accogliere il corpo del defunto o le sue ceneri. La capsula, una volta interrata, diventa il nutrimento per un albero, scelto in vita dalla persona stessa o dai suoi cari, che crescerà al posto della tradizionale lapide.
Il progetto si ispira al ciclo naturale della vita, trasformando la morte in un’opportunità di rinascita. La capsula si decompone nel terreno, rilasciando nutrienti che favoriscono la crescita dell’albero piantato sopra di essa. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale dei metodi tradizionali di sepoltura, che spesso implicano l’uso di legno, metalli e materiali non biodegradabili, ma contribuisce anche a creare veri e propri boschi della memoria, spazi verdi che celebrano la vita in armonia con la natura.
Capsula Mundi sfida le convenzioni legate ai cimiteri tradizionali. Al posto di file ordinate di lapidi, immagina foreste rigogliose, dove ogni albero rappresenta una vita passata. È un approccio che invita a riflettere sul nostro rapporto con la morte, trasformandola in un atto di amore per il pianeta.
La capsula, disponibile in varie dimensioni, è progettata per adattarsi sia ai corpi umani che alle ceneri. È prodotta utilizzando amido di mais o altre bioplastiche completamente biodegradabili. Questo riduce significativamente l’impatto ambientale rispetto alle bare convenzionali, che spesso contengono vernici tossiche e materiali non riciclabili.
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Il progetto ha catturato l’attenzione a livello internazionale, evidenziando come design e innovazione possano contribuire a ripensare i riti funebri in chiave moderna, ecologica e profondamente umana.
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