I pon pon sui cappelli invernali sono ormai un elemento decorativo iconico, ma pochi conoscono le loro origini e il significato storico di questo curioso dettaglio. La loro storia risale a tempi remoti, dove avevano scopi pratici, simbolici e persino militari, evolvendo fino a diventare un tratto distintivo della moda moderna. Iniziamo prima però a capire perché questo nome. Il termine “pon pon” deriva dal francese pompon, che significa “piccola palla di stoffa”. Diffusosi grazie all’esercito francese, questa parola ha attraversato i secoli.
Le prime tracce di pon pon risalgono all’epoca dei Vichinghi, intorno al 790 d.C. Una statuetta del dio Freyr, rinvenuta in Svezia nel 1904, raffigura una figura con un copricapo decorato da una sorta di pon pon. Non è chiaro se questo elemento avesse una funzione pratica o fosse puramente ornamentale. Successivamente il pon pon compare anche nei copricapi tradizionali scozzesi, come il Balmoral e il Glengarry. Qui, oltre alla funzione estetica, serviva a distinguere i diversi reggimenti militari, un dettaglio fondamentale nel XVIII secolo per identificare i soldati sul campo di battaglia.
In epoche più recenti, i pon pon hanno trovato applicazione anche nei contesti militari al di fuori della Scozia. Durante le guerre napoleoniche, l’esercito francese li utilizzava per distinguere gradi e battaglioni, rendendo più facile il riconoscimento dei soldati nei momenti di caos. La marina francese, invece, li adottò per una ragione molto pratica: proteggevano i marinai dagli urti contro i soffitti bassi delle navi, specialmente in condizioni di mare agitato. Oltre all’ambito militare, i pon pon hanno avuto un ruolo anche nelle culture indigene del Sud America, dove erano utilizzati per trasmettere informazioni personali, come lo stato civile.
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Perfino nella Chiesa cattolica, i copricapi ornati di pon pon servivano a indicare i ruoli e il rango del clero, con colori e forme che variavano in base alla gerarchia ecclesiastica. Nel XX secolo, i pon pon hanno iniziato a essere apprezzati per il loro aspetto estetico. Durante la Grande Depressione, i produttori di cappelli sfruttavano i filati avanzati per creare questi dettagli decorativi, trasformandoli in un tratto distintivo dei cappelli invernali.
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