Sono chiamate senza risposta dovute all’uso di sistemi automatizzati
- Le telefonate mute sono chiamate senza risposta dovute all’uso di sistemi automatizzati nei call center, che effettuano più chiamate rispetto alla capacità degli operatori di rispondere
- Questi sistemi cercano di massimizzare la produttività, ma creano disagi agli utenti lasciati in attesa senza spiegazioni
- Il GPDP ha imposto regole per limitare il fenomeno, come ridurre il numero di chiamate mute e interromperle entro tre secondi dalla risposta
- Introdotto per rassicurare i destinatari, il comfort noise è un rumore di sottofondo che segnala la natura commerciale della chiamata
- I call center devono registrare i report sulle chiamate mute e rispettare le norme, pena pesanti sanzioni amministrative
Le telefonate mute, quelle chiamate in cui il destinatario non riceve alcuna risposta dopo aver sollevato la cornetta, sono un fenomeno sempre più frequente e fastidioso. Questo tipo di chiamate deriva dall’utilizzo di sistemi automatizzati adottati dai call center per ottimizzare la produttività. Questi software effettuano chiamate multiple a una velocità superiore alla capacità degli operatori di rispondere, lasciando spesso i destinatari in una situazione di silenzio che genera ansia e confusione. L’obiettivo di questi sistemi è ridurre i tempi morti degli operatori, ma il risultato spesso è opposto per gli utenti, che associano tali chiamate a situazioni inquietanti, come stalking o intenti malevoli.
Per limitare questo fenomeno e ridurre il disagio provocato, il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) ha stabilito normative precise per regolare il comportamento dei call center. Tra le principali regole imposte dal GPDP vi è il limite di tre telefonate mute ogni cento chiamate effettive, con l’obbligo di interrompere la comunicazione muta entro tre secondi dalla risposta. Inoltre, se una chiamata risulta muta, il numero contattato non può essere richiamato per almeno cinque giorni. Questi accorgimenti mirano a proteggere la serenità degli utenti e a rendere il telemarketing meno invasivo.
Cos’è il comfort noise
Un altro elemento introdotto dal Garante è il “comfort noise”. Si tratta di un rumore di fondo percepibile quando il destinatario solleva la cornetta. Questo accorgimento serve a segnalare che la chiamata proviene da un ambiente lavorativo, aiutando così a ridurre l’ansia del ricevente. Grazie a questo sistema, gli utenti possono comprendere subito che si tratta di una telefonata commerciale, eliminando sospetti o paure.
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Infine, per garantire il rispetto delle norme, i call center sono obbligati a conservare per almeno due anni i report statistici relativi alle chiamate mute. Questi dati permettono al GPDP di effettuare controlli e sanzionare le aziende non conformi. Le sanzioni possono essere severe, ma sono fondamentali per tutelare gli utenti e promuovere pratiche più etiche nel settore del telemarketing. Se si ricevono telefonate mute frequenti o sospette, è consigliabile segnalarle alle autorità competenti, contribuendo così a migliorare il sistema e a ridurre i disagi per tutti.

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- https://www.wired.it/internet/tlc/2015/05/14/perche-si-ricevono-telefonate-mute/
- https://www.geopop.it/telefonate-mute-perche-a-volte-i-call-center-ci-chiamano-per-poi-riattaccare-subito/
- https://www.crm4solution.com/cosa-sono-le-chiamate-mute-nei-call-center/