Il bullismo altera il cervello per anni: lo studio

La ricerca del Trinity College di Dublino

 

Che il bullismo abbia un impatto notevolmente negativo su chi ne è vittima è un assunto ormai ampiamente acclarato. Gli scienziati, però, hanno ulteriormente approfondito le conseguenze di patire umiliazioni e prepotenze, svelando un effetto a dir poco pervasivo: subire atti di bullismo altera le strutture cerebrali per anni.

Lo studio, condotto da un team di psichiatri del Trinity College di Dublino, ha coinvolto un campione di 2.094 ragazzi. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi, a seconda della loro età: 14 anni, 19 anni e 22 anni. Ogni volontario ha compilato una serie di questionari relativi alle proprie esperienze sul bullismo. Dopodiché, è stato sottoposto ad esami di risonanza magnetica cerebrale. In base alle risposte fornite, a tutti i partecipanti è stato assegnato un punteggio di “vittimizzazione da bullismo”.

Gli effetti a lungo termine del bullismo sulle strutture cerebrali

Lo studio ha svelato che esiste un legame tra l’aver subito atti di violenza e prevaricazione e la difficoltà a regolare le proprie emozioni. Infatti, essere vittime di bullismo ha un impatto sul volume di determinate zone del cervello. In particolare, gli studiosi hanno osservato un aumento delle dimensioni delle regioni subcorticali del cervello, un’area responsabile di funzioni come attenzione, pianificazione e gestione di emozioni e impulsi.

Non solo: subire una simile esperienza riduce le dimensioni dell’ippocampo, ovvero la regione del cervello coinvolta nei processi di memoria e apprendimento. Secondo gli esperti, questa alterazione compromettte la capacità di gestire lo stress e aumenta il rischio di sviluppare la depressione.

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La ricerca ha dimostrato che gli effetti del bullismo sono a lungo termine. Non solo: potrebbero essere addirittura irreversibili. Sebbene il punto non sia stato definitivamente chiarito, non c’è dubbio che, durante l’età adolescenziale, il cervello vada incontro a una serie di trasformazioni cruciali durante le quali si riorganizza. Questa fase della vita, dunque, è estremamente delicata e andrebbe affrontata al meglio con la presenza e il supporto di adulti solerti e comprensivi.

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