Fonte: Youtube
Nel luglio 1985, durante gli scavi nella grotta di Obłazowa, in Polonia, fu scoperto un oggetto ricavato da una zanna di mammut, ritenuto un boomerang.
Nelle vicinanze c’erano anche ossa umane: due ossa di falange, tre pendenti ricavati dalle zanne di volpe polare, gusci fossili di una lumaca con tracce di lavorazione, cunei di corno per l’estrazione mineraria, perline di osso e delle lame in pietra. Questi oggetti, incluso il boomerang, erano ricoperti da una tintura minerale rossa: l’ocra. La sua presenza, così come il ritrovamento di ossa umane in questo gruppo di oggetti di eccezionale importanza per la cultura paleolitica dell’Homo sapiens, suggerisce che il boomerang molto probabilmente svolgesse una funzione rituale.
La grotta è stata abitata dall’uomo molte volte, a partire dall’età della pietra antica, quando era abitata dai Neanderthal. La zanna utilizzata come boomerang risale a circa 30.000 anni fa, è lunga 71 centimetri e pesa circa 800 grammi. Quando l’oggetto fui estratto dallo scavo era danneggiato ma, nelle vicinanze, fu poi ritrovata la punta mancante ad una estremità.
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Gli studiosi hanno riprodotto una copia in plastica ed eseguito dei test per misurare la gittata: il lancio più lungo ha raggiunto una distanza di 66 metri, ma il boomerang fa parte di una tipologia che non torna indietro e che era in uso per la caccia, il combattimento oppure, come in questo caso, a scopo rituale.
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