Con l’espressione inglese black Friday si fa riferimento al venerdì di novembre in cui è possibile acquistare tantissimi prodotti a prezzi scontati. Negli ultimi anni, questo periodo di ribassi si è esteso da un giorno solo all’intera settimana. Da dove nasce questa usanza e perché ha luogo proprio in questo periodo dell’anno? Il venerdì nero cade all’indomani del Giorno del Ringraziamento, la tradizionale celebrazione statunitense che venne istituita per la prima volta nel 1621.
All’epoca, i padri pellegrini che avevano colonizzato il Nuovo Mondo si riunirono per ringraziare Dio del buon raccolto ottenuto. Secondo la versione più accreditata, il Black Friday nacque esattamente 140 anni dopo, quando i commercianti ribassarono i propri prodotti anche dell’80% con lo scopo di incentivare gli acquisti in vista del periodo natalizio. A Philadephia, per approfittare dei prezzi tanto convenienti, numerose persone intasarono le vie dello shopping, al punto da congestionare il traffico. Da allora, si decise di riproporre le offerte ogni anno, in quello stesso giorno.
Stando a una versione alternativa, il Black Friday originariamente non avrebbe avuto nulla a che vedere con gli acquisti. Il nome di questa peculiare giornata, infatti, sarebbe stato coniato dalla Polizia di Philadelphia a seguito di una partita di football che vide sfidarsi l’Esercito e la Marina. L’affluenza dei tifosi avrebbe messo a dura prova il traffico cittadino, dando origine all’ormai celeberrimo “venerdì nero”.
Infine, c’è chi sostiene che la scelta del colore nero per ribattezzare il venerdì più conveniente dell’anno dipese dai registri contabili dell’epoca. I commercianti, infatti, li compilavano a penna, usando l’inchiostro rosso per i conti in perdita e quello nero per i conti in attivo. Grazie alle promozioni del venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento, i loro registri contabili apparivano totalmente scritti in nero; da qui, dunque, sarebbe nato il peculiare riferimento cromatico.
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A partire dagli anni ’80, l’usanza made in U.S.A. si è progressivamente diffusa in tutto il mondo. Secondo gli esperti, questa tendenza costituisce un indicatore statistico della propensione ai consumi nel periodo natalizio.
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