Con i cambiamenti climatici e i lunghi periodi di siccità l’approvvigionamento idrico è un problema sempre più sentito e riciclare l’acqua diventa una delle soluzioni praticabili per far fronte alle necessità industriali e commerciali.
L’ultima sperimentazione in questo ambito arriva da un birrificio della California che ha prodotto una birra con il riciclo di acque reflue.
Epic OneWater Brew, prodotta da Epic Cleantec e dalla Devil’s Canyon Brewing Company, è ottenuta con acque grigie riciclate da docce, lavanderie e lavandini dei bagni in un condominio di 40 piani a San Francisco, dove Epic dispone di attrezzature in loco per catturare, trattare e riutilizzare l’acqua per scopi non-sanitari.
Al momento la birra è solo un esperimento e non è in vendita, poiché le normative vietano l’uso di acque reflue riciclate nelle bevande commerciali. L’obiettivo dell’azienda è quello di porre l’accento sulla possibilità di riciclo dell’acqua e sui suoi potenziali impieghi.
La birra è sicura da bere, grazie a una serie di trattamenti che includono la microfiltrazione e la luce ultravioletta, e vuole attirare l’attenzione sul problema della scarsità dell’acqua e sul suo riutilizzo.
«Gli edifici a livello globale utilizzano il 14% di tutta l’acqua potabile», afferma Aaron Tartakovsky, CEO e co-fondatore di Epic Cleantec, l’azienda di trattamento delle acque con sede a San Francisco, che ha prodotto la birra in collaborazione con un birrificio locale. «Quasi nessun edificio riutilizza quell’acqua: un sistema che stiamo cercando di cambiare».
L’azienda ha prodotto 7000 lattine non a scopo commerciale, ma per sensibilizzare sul riciclo delle acque e la tutela dell’ambiente. Per la produzione della birra sono stati utilizzati 2000 litri di acqua riciclata. «Volevamo raccontare il riutilizzo dell’acqua in modo nuovo, e non ci aspettavamo il grande riscontro mediatico che abbiamo ottenuto».
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Epic Cleantec afferma che il sistema presenta altri vantaggi: il calore recuperato dalle acque reflue può essere utilizzato per preriscaldare l’acqua calda sanitaria, riducendo i costi di riscaldamento, e la materia organica nelle acque reflue può essere utilizzata per produrre prodotti naturali del terreno, utilizzabili nei giardini o nei parchi.
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