Fonte: Pexels
Un bimbo americano ha chiamato il 911, il numero di emergenza nazionale, per denunciare il cattivo comportamento della madre nei suoi confronti, chiedendo che fosse arrestata. La polizia si è allertata per scoprire, poi, che la madre era colpevole di aver mangiato il gelato del figlio.
Nella cittadina di Mount Pleasant, negli Stati Uniti, un episodio insolito ha coinvolto un bambino di quattro anni e le forze dell’ordine locali. Il piccolo ha composto il numero di emergenza 911 per segnalare un comportamento che riteneva inaccettabile da parte della madre: aveva mangiato il suo gelato. Mentre il bambino cercava di spiegare cosa fosse successo, la mamma ha preso il telefono per parlare con l’operatore, spiegando che il figlio era arrabbiato perché non aveva avuto il suo gelato.
Gli agenti del dipartimento di polizia di Mount Pleasant, si sono comunque recati presso l’abitazione della famiglia, per accertarsi che la surreale motivazione non fosse una scusa per coprire qualcosa di più grave. All’arrivo, il bambino ha spiegato che la madre doveva essere arrestata per avergli sottratto il dessert. Dopo un breve colloquio con gli agenti, il piccolo ha cambiato idea, dichiarando di non voler più che la madre fosse punita, ma semplicemente di volere un po’ di gelato.
Comprendendo la natura innocua della situazione, gli agenti hanno colto l’opportunità per educare il bambino sull’uso appropriato del numero di emergenza, spiegandogli che il 911 dovrebbe essere contattato solo in caso di vere emergenze. Il giorno successivo, in un gesto di gentilezza, gli stessi agenti sono tornati a far visita al bambino, portandogli del gelato per sollevargli il morale.
Leggi anche Bambino rompe un’anfora di 3500 anni per capire cosa c’era dentro
L’episodio ha suscitato reazioni positive nella comunità locale e sui social media, con molti utenti che hanno lodato l’approccio empatico e educativo degli agenti nei confronti del giovane cittadino. Un utente ha commentato: «Almeno sa come chiamare aiuto, potrebbe salvare la vita di qualcuno un giorno!»
Share