Bikini Off: c’è preoccupazione per l’app che trasforma le foto senza consenso

È allarme per la diffusione dell’app Bikini Off

 

L’app Bikini Off sta facendo discutere. Il Garante dell’Infanzia della Regione Lazio ha infatti segnalato un preoccupante aumento delle segnalazioni riguardanti contenuti generati attraverso questa applicazione. Seppur sembri un semplice strumento per scattare foto, si trasforma rapidamente in un contenuto a sfondo intimo, grazie alla sua capacità di manipolare le immagini e rimuovere i vestiti delle persone ritratte, anche senza il loro consenso.

Per chi non la conoscesse, Bikini Off è stata creata in Francia nel 2022 ed è molto popolare tra i giovani. È l’emblema di come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per creare contenuti falsi estremamente realistici. L’app richiede infatti agli utenti di inviare una foto normale di una persona vestita tramite un bot su Telegram e restituisce la stessa foto con il volto della persona senza veli.

Il problema DeepFake e di privacy

L’utilizzo di Bikini Off porta con sé anche un altro problema che già in passato aveva dato più di una preoccupazione. Alimenta infatti la diffusione del fenomeno del DeepFake, che consiste nella creazione di foto, video e audio falsi ma incredibilmente realistici. Questi contenuti vengono generati utilizzando software di intelligenza artificiale che possono modificare o ricreare le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo, imitando in modo convincente una voce.

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La questione legale associata all’utilizzo di Bikini Off è delle più delicate. La diffusione di contenuti a sfondo intimo è infatti un grave reato che può comportare una condanna fino a 14 anni di reclusione. In questo caso, inoltre, il processo di trasformazione delle immagini avviene senza il consenso delle persone coinvolte, violando così anche il loro diritto alla privacy. Tutto ciò non solo attacca la dignità e la reputazione delle persone coinvolte, ma può anche contribuire alla produzione e diffusione di materiale illecito. Si prospettano dunque molto a breve mosse per contrastare l’uso di questa app.

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