Matilde, quasi 16 anni, offre una riflessione potente e sorprendente sulla pressione sociale e sulla percezione dell’immagine, mostrando una maturità rara per la sua età. A differenza di molti coetanei, non è ossessionata dall’aspetto fisico né dall’approvazione sociale che spesso si cerca attraverso i social media. Usa i social solo come passatempo e ha un atteggiamento sano verso se stessa, consapevole di non essere “perfetta”, ma anche di non dover inseguire standard irrealistici.
Condivide una conversazione con sua madre per sottolineare un punto importante: spesso si pensa che siano i giovani a essere ossessionati dall’apparire, ma questa chat dimostra che anche gli adulti non sono immuni dall’influenza di certi modelli e aspettative. Matilde racconta come sua madre, appartenente a una generazione cresciuta senza social, sembri comunque vittima di queste dinamiche. La madre, infatti, inizia a proporle idee e azioni assurde, spinta dalla convinzione che l’apparenza sia tutto e che aderire a certi canoni estetici sia la chiave del successo e della felicità.