Bad News, il videogioco che aiuta a riconoscere le false notizie

Per combattere la disinformazione un videogioco sfida gli utenti a diventare giornalisti senza scrupoli

 

Nell’era dell’informazione digitale siamo sommersi ogni giorno da centinaia di notizie che ci arrivano da molteplici canali del web. Con l’aumentare della pluralità dell’informazione, è cresciuto parallelamente il problema delle fake news. Cercare di districarsi tra le innumerevoli notizie, e riconoscere quali siano attendibili e quali palesemente false, è un’impresa spesso titanica, tanto che è facile cadere nel baratro della disinformazione. Come fare quindi per prendere in considerazione solo fonti affidabili? Allenandosi a riconoscere le fake news, magari in maniera spontanea e divertente.

Creare per gioco false notizie

Bad News è un videogioco ideato per costruire una resistenza psicologica alle false notizie. La licenza per scopi di ricerca scientifica è stata concessa ai ricercatori del Cambridge Social Decision-Making Lab, dell’Università di Cambridge. Il giocatore assume il ruolo di giornalista senza scrupoli e senza etica che fabbrica notizie a seconda di vari interessi. Lo scopo è di condividere e diffondere le fake news online, cercando di aumentare il proprio numero di follower e di mantenere intatta la credibilità. Saper mentire è infatti un’arte sottile e bisogna essere convincenti anche nella menzogna. Fare dichiarazioni esagerate o palesemente false rischia di farsi scoprire e di deludere i propri sostenitori. Il gioco, se da un lato allena alla creazione di false notizie, dall’altro aiuta a capirne le dinamiche e a riconoscerle quando vengono propinate online.

Nel 2019, uno studio su 15.000 partecipanti ha indicato che il gioco è riuscito a migliorare la capacità delle persone di individuare e resistere alla disinformazione, ma il team era ansioso di vedere se gli stessi risultati potessero essere raggiunti in un ambiente educativo più tradizionale: un’aula di scuola secondaria.

Il test

È stato chiesto a 516 studenti di età compresa tra 16 e 19 anni di completare un questionario che misurava la loro capacità di individuare contenuti sia manipolativi che credibili. I ragazzi dovevano valutare post simili a Twitter indicandone il grado di affidabilità e la motivazione. In seguito, agli studenti è stato assegnato il compito di giocare a Bad News, individualmente, in coppia o come intero gruppo di classe. Dopo aver giocato, hanno compilato un questionario post-test che misurava ancora una volta le loro capacità di individuare la disinformazione, dando anche un giudizio sul gioco.

Indipendentemente dal fatto che gli studenti avessero giocato da soli o meno, lo studio ha rivelato che il gioco aveva avuto un impatto positivo. «Gli studenti hanno migliorato la loro capacità di identificare le tecniche manipolative nei post sui social media e di distinguere tra notizie affidabili e fuorvianti», ha spiegato l’autore dello studio Thomas Nygren, professore di Istruzione all’Università di Uppsala, in Svezia.

«Coloro che già avevano atteggiamenti positivi nei confronti di fonti di notizie credibili sono stati i migliori nel fare le valutazioni ed emettere giudizi». Molti studenti sono stati anche in grado di spiegare meglio come individuare la disinformazione presentata.

I limiti dello studio

Lo studio presenta però delle limitazioni che andranno sanate: è stato condotto su studenti di un solo paese, la Svezia, ed è stata testata la capacità di individuare la disinformazione in post sui social media. I ricercatori suggeriscono che l’impatto del gioco dovrà essere testato su un campione più ampio a livello geografico e su maggiori modelli di notizie.

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«Si tratta di un passo importante per fornire ai giovani gli strumenti di cui hanno bisogno per orientarsi in un mondo pieno di disinformazione», ha aggiunto Nygren. Per lo studioso è fondamentale migliorare il contrasto preventivo alle fake news, con riferimento sia ai mezzi di informazione tradizionale, sia in particolar modo, ai social media.

 

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