“Quanto sono arrabbiata con mia suocera… Ha insegnato a mio marito che l’uomo va servito e riverito. Che va bene se non fa nulla in casa, tanto basta che si occupi solo di portare uno stipendio dignitoso. Peccato che al giorno d’oggi si lavora in due cara suocera! Ma lasciamo perdere va, se no mi viene un’ulcera. Per fortuna però Aldo è un uomo intelligente, e da quando ci siamo sposati si è impegnato a cambiare, e in casa è abbastanza partecipe della gestione delle pulizie ecc. Adesso però c’è l’upgrade, il livello successivo… La nascita di nostro figlio. L’ha voluto tanto quanto me sia chiaro, ed è felicissimo… Ma si è convinto di non saper fare niente, che non ci sa fare con le cure dei bambini, e al di là del gioco e delle coccole sono io a dovermi occupare dei momenti difficili, vedi cambio di pannolini, quando sta male, ma soprattutto levatacce notturne. Mio figlio ha deciso infatti che la notte deve svegliarmi cinque o sei volte almeno, e mio marito semplicemente cambia stanza e russa più forte. Io sono però sul punto di crollare… A lavoro si vede che non sono lucida, e ho bisogno di aiuto, quello suo o di qualcun altro. Di qui è nata questa discussione, avuta nell’unica sera che avevo deciso di passare fuori casa per un aperitivo, un breve momento di stacco che però non è servito a farmi rilassare molto.”
Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!
Una nostra lettrice, neomamma e moglie di Aldo, ha voluto condividere la sua frustrazione nei confronti della suocera e del marito.
Fin dall’infanzia, Aldo è stato cresciuto con l’idea che l’uomo debba essere servito e riverito, perché il suo unico compito è portare a casa uno stipendio. Secondo la suocera, i lavori domestici e la gestione della casa spettano esclusivamente alla moglie.
Per fortuna, Aldo è un uomo intelligente e con il tempo ha iniziato a cambiare, partecipando sempre più alla gestione della casa. Tuttavia, con la nascita del loro figlio si è tornati al punto di partenza.
Nonostante abbia desiderato il bambino tanto quanto la moglie, Aldo si è convinto di non essere capace di occuparsene, limitandosi ai momenti di gioco e coccole. Tutto il resto – cambio pannolini, levatacce notturne, gestione dei momenti difficili – è ricaduto interamente su di lei.
La situazione sta diventando insostenibile, soprattutto perché il neonato si sveglia almeno cinque o sei volte per notte. Il marito, invece di dare una mano, si sposta in un’altra stanza e dorme profondamente. Lei, invece, è esausta, al punto che anche a lavoro si vede che non è più lucida.
L’ultima discussione tra loro è nata nell’unica sera in cui lei aveva deciso di concedersi un aperitivo fuori casa per rilassarsi un attimo. Ma a quanto pare, quel momento di stacco si è trasformato in un’altra fonte di stress.
Share