Altro che tornare in ufficio, il 56% delle aziende punta sul modello ibrido

Commenti Memorabili CM

Altro che tornare in ufficio, il 56% delle aziende punta sul modello ibrido

| 27/01/2025
Fonte: Pexels

Oltre i 3 giorni settimanali da remoto l’effetto è negativo

  • Il lavoro ibrido, che combina presenza in ufficio e lavoro da remoto, è la modalità preferita dal 56% delle aziende eccellenti in Italia
  • L’aumento dei giorni di smart working migliora la soddisfazione e la produttività, ma oltre i 3 giorni settimanali da remoto può avere effetti negativi, in particolare per chi lavora quasi completamente da casa
  • I più giovani gestiscono bene il lavoro a distanza, ma soffrono per la mancanza di socializzazione, mentre le generazioni più anziane preferiscono la presenza in ufficio per motivi di solitudine e produttività
  • Il lavoro ibrido contribuisce a un migliore equilibrio tra vita privata e professionale, ma è fondamentale avere tecnologie adeguate e una leadership flessibile per farlo funzionare
  • Il lavoro ibrido stimola la creatività, ma il modello di full remote o quasi full remote (4 giorni a casa) è meno vantaggioso per la collaborazione e l’innovazione

 

Il “Report Smartworking 2024” di Great Place to Work Italia evidenzia come il lavoro ibrido stia conquistando sempre più terreno tra le aziende italiane, in particolare quelle più virtuose. Questo modello, che combina giorni di presenza in ufficio e lavoro da remoto, è adottato dal 56% delle organizzazioni di successo, ben più della media nazionale, dove il lavoro in presenza continua a dominare. La ricerca ha coinvolto 21.000 dipendenti di 33 aziende in diversi settori, mettendo in luce la crescente popolarità dello smart working e le sue implicazioni.

Tra i benefici più evidenti, il lavoro ibrido ha un impatto positivo sulla soddisfazione e produttività dei lavoratori, che si sentono più motivati e in grado di gestire meglio il proprio tempo. Tuttavia c’è una singolare eccezione: chi lavora 4 giorni da remoto alla settimana tende a percepire meno vantaggi rispetto a chi lavora 2 o 3 giorni da casa. Questo suggerisce che un’eccessiva separazione tra il lavoro e la vita sociale può ridurre il benessere complessivo.

A preferire il lavoro da remoto è la Gen Z

Parlando di generazioni, la ricerca sottolinea che la Generazione X e i Baby Boomer preferiscono la presenza in ufficio, citando la solitudine e la difficoltà a concentrarsi a casa come motivazioni. Al contrario, i più giovani, in particolare la Gen Z, sono più a loro agio con il lavoro remoto, ma lamentano la mancanza di opportunità di socializzazione e networking. Per questo motivo la creazione di una cultura aziendale solida e la fornitura di tecnologie adeguate sono cruciali per il successo del lavoro ibrido.

Leggi anche: Cosa fanno i lavoratori in smart working? Tutto tranne che lavorare

Nonostante i vantaggi, gestire un team in modalità ibrida richiede una leadership flessibile e la capacità di mantenere una comunicazione efficace tra manager e collaboratori. Le aziende che sapranno adattarsi a questa nuova realtà lavorativa, promuovendo equilibrio tra lavoro e vita privata, otterranno sicuramente il massimo dal lavoro ibrido, stimolando al contempo la creatività e l’innovazione tra i dipendenti.

Copyright © 2018 - Commenti Memorabili srl
P. IVA 11414940012

digitrend developed by Digitrend