Avvocato: “Non userò mai le casse automatiche perché sono una trappola”

Attenzione a usare le casse automatiche: si potrebbe rischiare grosso

 

L’avvocato penalista Lindsey Granados sta avvertendo le persone sui social di non usare le casse automatiche ed anche lei stessa le evita. Ha infatti raccontato in un video diventato virale che gli acquirenti di un grande negozio negli Stati Uniti sono stati accusati di furto anche se non avevano intenzione di rubare nulla. La donna ha illustrato come a volte le macchinette non rilevano gli articoli, il che significa che alcuni dei suoi clienti sono stati accusati di questo reato. Ha sostenuto: “Queste macchine sono difettose in molti modi, non sono sensibili alla particolarità e purtroppo di tanto in tanto non scansionano gli articoli. Non so dirvi con quanti clienti ho parlato e sono stati accusati di furto perché una di queste macchine non è stata scansionata correttamente”.

Non è la sola a pensarla così. Un altro avvocato ha affermato di aver parlato con almeno due o tre persone ogni settimana che hanno sperimentato il problema. Tutto ciò potrebbe però cambiare dato che i supermercati stanno per introdurre una tecnologia self-service avanzata nel tentativo di ridurre il taccheggio. Si stima infatti che un terzo degli acquirenti non riesca a pagare tutti gli articoli quando utilizza le casse non presidiate – anche se non sempre intenzionalmente – e che i ladri le usino specificamente per rubare gli articoli più costosi, tra cui le bistecche.

Verranno presi provvedimenti con nuovi sistemi

Gli esperti hanno dunque fatto sapere che il settore è stato costretto a prendere in considerazione tecnologie avanzate per reprimere gli “strisciatori” che rubano oggetti per un valore di oltre 500 milioni di euro all’anno. I nuovi sistemi sono in grado di rilevare quando un articolo nell’area di imbustamento è diverso da quello scansionato, oltre a individuare altri modelli sospetti. Il professor Adrian Beck, dell’Università di Leicester, che collabora con i negozi per aiutarli a individuare i trucchi di alcuni acquirenti, ha intervistato tremila persone in merito.

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Ha spiegato che l’attuale tecnologia funziona soprattutto in base al peso e che gli scanner “non sono in grado di riconoscere” l’aspetto di ciascun articolo. Ciò significa che le persone scelgono articoli economici ma pesanti come le cipolle, mentre in realtà acquistano alimenti più costosi come banane o avocado. E se vengono “pizzicate”: “Le persone si giustificano perché non hanno rispettato le regole, come ad esempio ‘ci sono stati problemi con un codice a barre’ o ‘mi hanno fatto usare questa macchina e ho fatto del mio meglio ma non ha funzionato’”.

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